AMSTERDAM CON BAMBINI, COSA NON PERDERE

by 1:44 PM


Ad Amsterdam erano anni che ci volevo andare, poi si sa come ogni altra meta facilmente raggiungibile dall'Italia, la si lascia un poco in disparte, perché tanto ce l’abbiamo a portata di mano. Però quest’anno ho deciso che era arrivato il momento e che lo avrei condiviso con mio figlio e la sua inguaribile, per fortuna, curiosità.

Resto sempre del parere che non esista una città più o meno adatta ai bambini. Ognuna a modo suo ha da offrire ai piccoli viaggiatori stimoli e momenti indimenticabili, anche se questo implica entrare in un museo o camminare qualche chilometro per scoprire angoli e posti nascosti.

Quindi questo articolo non vi dirà di fare solo cose adatte ad un bambino, ma piuttosto racconterà la mia esperienza di viaggio personale condivisa insieme ad un bambino, divertendoci e imparando; perché sì anche un adulto ha sempre da imparare durante un viaggio! 
Ecco allora qui di seguito la mia scelta su cosa non perdere con i bambini ad Amsterdam. 

Museo Van Gogh

Amare l’arte significa anche andarla a scoprire in giro per il mondo e far conoscere a mio figlio i grandi artisti che mi hanno emozionato durante i miei studi e che mi emozioneranno sempre guardando un loro quadro dal vivo. Van Gogh è uno di quei pittori che mi fanno battere il cuore, e dopo aver acquistato il volo è stata la prima cosa che ho prenotato per il mio breve soggiorno ad Amsterdam.

È stata un’immersione, un viaggio nel viaggio, un passo più in là per avvicinarmi a Vincent, alla sua storia, alla sua vita travagliata trasposta nei colori. E mio figlio si è incantato tra quelle pennellate, tra i paesaggi e i colori forti che gli hanno fatto fare un tuffo nella cromia, in quella magia che solo un disegno può evocare. La semplicità del plein air, quello che Van Gogh aveva visto e fotografato con gli occhi anche noi lo abbiamo assaporato. Non avremo più voluto andarcene, ma mannaggia ad Amsterdam, c’erano troppe cose da vedere. 





Mangiare patatine fritte da Vlaamse Friteshuis

E non le vuoi mangiare due patatine fritte ad Amsterdam, dove si dice siano nate e dove si dice si possano trovare quelle più buone in assoluto? Eh, mica facile resistere ad un cono di croccanti patatine da passeggio con sopra una delle mille mila salse che vengono proposte (no dai, sono “solo venti”).

Non è la merenda più salutare del mondo lo ammetto, ma che non si dica poi che noi non proviamo il cibo della tradizione olandese! Se invece volete intraprendere un percorso conoscitivo più ricco tra i piatti tipici della cultura olandese, potrete trovare a questo link del magazine online di Expedia un post sulle 10 pietanze assolutamente da non perdere e mangiare ad Amsterdam. 




Micropia il Museo dei Microbi

Avete mai visto da vicino un microbo? Beh, allora se siete nella capitale olandese non dovete assolutamente farvi sfuggire questa occasione. Una volta usciti di lì state pur sicuri che non toccherete più tante cose come prima e soprattutto vi laverete le mani molto ma molto bene!

Micropia è un’avventura da vivere attraverso un percorso alla scoperta dei microbi che popolano l’interno e l’esterno del corpo umano. Lo stupore di mio figlio era direttamente proporzionale alla mia faccia nauseata (hihih). All'entrata consegnano un passaporto sul quale si possono imprimere i timbri di tutti i microbi che si possono vedere e capire. Immaginatevi microscopi, schermi dove questi minuscoli esserini vengono ingranditi, vasi ammuffiti, spazzolini da denti usati, spugne da piatti, maniglie delle porte e così via.

In fondo non si possono vedere ma sono qui che ci circondano… mamma… Però è anche vero che quando li guardi da vicino, molto vicino, ci viene rivelato un mondo, più spettacolare di quanto possiamo immaginare. 






Giro dei canali in barca

Visitare una città costruita sull'acqua solo a piedi non le rende giustizia. Uno dei modi per vederla anche da un altro punto di vista è quello di scivolare tra i suoi canali a bordo di una barca, ammirando le splendide case sulle rive, passando sotto a ponti, qualcuno dei quali si solleva per far passare imbarcazioni più grandi.

La rete di canali che attraversa la città ha più di quattrocento anni ed è stata aggiunta alla lista del patrimonio mondiale Unesco nel 2010. Il giro in barca della durata di un’ora è quello ideale, per riposarsi e vedere comunque molte attrazioni della città da un posto privilegiato. 




Museo Marittimo


Il museo raccoglie una delle più ricche collezioni di oggetti legati alla storia della navigazione, ma soprattutto illustra come la cultura olandese sia stata modellata dal mare. All'interno dello spazio museale ci sono interessanti esposizioni, alcune con percorsi interattivi per far scoprire ma anche rivivere cinquemila anni di storia marittima. Anche qui non è facile andarsene per tutto quello che c’è da vedere, leggere e in alcuni casi toccare.

La sede del Museo è lo storico Arsenale, un edificio che era il deposito della marina militare olandese e che risale al 1656. Ormeggiata accanto c’è la riproduzione della nave East Indiaman, ed è l’esemplare più grande della collezione museale: qui c’è da perdersi nel guardare come vivevano i marinai, dove c’erano le scorte di cibo o dove andava a fare la pipì il capitano!



Biblioteca pubblica di Amsterdam

la Openbare Bibliotheek Amsterdam è una delle biblioteche più belle d’Europa, esempio di architettura e design: un edificio all'avanguardia, dove passare almeno un’ora per poi salire fino all'ultimo piano ed ammirare dall'alto la città.

Si sviluppa su tre livelli per un totale di ventottomila metri quadrati dove trovare volumi di vario genere: dalla musica all’arte, dalla storia ai viaggi, il reparto bambini carinissimo, e i comics. Ovviamente si possono consultare i libri ma non portare via! La scala mobile è fantastica perché crea un andamento che si sposa perfettamente con l’architettura. Nel piano interrato si trova il parcheggio per le bici… e ne può contenere fino a duemila! 









E poi i ponti, China Town, il mercato dei fiori, la pioggia presa e le corse fatte per ripararci, il vento a spettinarci, e le risate a rincorrerci. Serve altro?



ISOLA DI TEXEL, L'OLANDA DA SCOPRIRE

by 9:07 AM



Con il senno di poi a Texel ci sarei rimasta qualche giorno in più.
Perché quando incontri un luogo con cui sei in sintonia, non vorresti più andartene.
Texel è una ventata di freschezza, quella che solo un'isola sa dare, quella che solo un'isola del nord sa donare.

Texel è la più grande delle isole Frisone e si trova nel mare del nord ad una quarantina di chilometri da Amsterdam: una meta facile da raggiungere per chi dalla capitale vuole immergersi nella calma che si trova nelle immense spiagge e nella natura che cresce rigogliosa a profusione.
Un 'isola lunga una trentina di chilometri caratterizzata da piccoli villaggi, da pecore che pascolano indisturbate, dalla birra che prende il nome dell'isola, dalle tante attività che si possono fare.




Per raggiungere l'Isola la soluzione migliore è il traghetto che parte da Den Helder con la compagnia Teso che in 20 minuti attraversa il piccolo tratto di mare. Noi eravamo con il nostro van, ma si può ovviamente anche salire senza auto e utilizzare poi i mezzi pubblici che ci sono sull'isola. Le operazioni di sbarco e imbarco sono velocissime e il traghetto è molto accogliente che quasi quasi ti dispiace lasciarlo: poltrone interne con vista esterna o interna, posti ponte con panchine, bar e tavola calda a disposizione dei passeggeri, e per ultimo, ma non meno importante, i bagni puliti.
Eravamo partiti la mattina da Egmond Aan Zee con un tempo da lupi e siamo arrivati a Texel con il vento che fortunatamente aveva spazzato via tutte le nuvole e lasciato posto ad un tiepido sole.
Fuori dal finestrino case colorate in tipico stile nordico si alternano ai grandi spazi, campi coltivati, cavalli e pecorelle liberi, e il profumo di mare, quello forte che ti entra nelle narici e ti guida per non farti perdere la strada.
La meta è stata la punta estrema a nord dell'isola, dove ho alloggiato al Dune Park Camping Robbenjager, uno dei campeggi, per non dire il campeggio, più bello dove io sia mai stata. Una location bellissima tra le dune ed il mare a due passi dal faro di Eierland.

Il van ha riposato su un prato d'erba in mezzo alla vegetazione, a due passi dal bagno accessoriato di qualsiasi cosa: phon, sapone, bagnoschiuma, lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie. Profumava di buono e c'era di sottofondo una registrazione che rimandava al cinguettio degli uccellini...mai mi sono imbattuta in qualcosa del genere.
Alla sera si potevano ordinare il pane e le brioche freschi per la colazione del giorno dopo che venivano fatti trovare in un apposito spazio vicino alla reception: splendido!



Pur essendo un'isola di piccole dimensioni di cose da fare ce ne sono moltissime e come ho anticipato nelle prime righe, un giorno in più ci sarebbe stato tutto per visitarla con più calma e scoprire qualche altro posto che sicuramente ci è sfuggito.

Cosa fare e vedere a Texel?

Il faro di Eierland

Da amante di fari non potevo non visitare questo meraviglioso esemplare del nord europa! Sulla punta settentrionale dell'isola si trova il faro di Eierland; dai suo 45 metri di altezza si ha una vista mozzafiato sul mare di Wadden e sul mare del nord, sull'isola di Texel di Vlieland e nelle giornate più limpide anche su Tershelling. Il faro risale al 1864 e durante la seconda Guerra Mondiale fu gravemente danneggiato dai bombardamenti, quindi fu costruito un muro attorno alla torre danneggiata: ad oggi sono ancora visibili i fori di proiettile tra il vecchio ed il nuovo muro. Io all'interno non ci sono stata, ma pare sia molto bello, con la scala a chiocciola e il pavimento in ghisa rimasti intatti. Sei degli otto livelli sono aperti al pubblico e la caratteristica del faro consiste nell'avere due flash di luce molto brevi seguiti da otto secondi di oscurità.



Mudflat walks ovvero la passeggiata nel fango

Da bambini avete mai provato ad affondare i piedi nel fango e a giocarci dentro (magari poi rimproverati dai genitori)? A Texel potete farlo senza prendere parole da nessuno, anzi sarete accompagnati da una guida che vi spiegherà curiosità e misteri del mare quando c'è la bassa marea. Infatti l'acqua, ritirandosi, lascia spazio ad un mondo che non conosciamo perché sommerso. Camminare sul terreno che sprofonda ad ogni passo è una piacevole sensazione, bisogna però essere muniti di stivali o galosce nei mesi più freschi, mentre in estate bastano le scarpette da scoglio. Mi raccomando mai avventurarsi da soli perché può essere pericoloso; affidatevi alle uscite organizzate, come quelle del Museo Ecomare o contattate direttamente l'ufficio turistico.






Bere una Texels

Beh pensavate che non provassi la birra prodotta nell'isola? Me la sono gustata a cena verso le nove, mentre fuori il sole non accennava a tramontare, e mi è piaciuta un sacco. Ora non sto a dirvi tutto quello che le mie papille gustative hanno sentito, anche perché non conosco i termini tecnici, ma una buona birra assaporata davanti a un paesaggio sensazionale è difficile da dimenticare. A Texel c'è anche la possibilità di visitare la fabbrica dove la producono. Ci sono dodici tipi di birra fermentata ognuna con caratteristiche diverse; è disponibile in tutta l'isola ma sta diventando popolare anche in tutta l'Olanda. I birrai di Texel per le loro birre usano luppolo, lievito di grano e orzo che cresce nei campi vicino al birrificio.



E poi?

Perdetevi tra le stradine, e ascoltate il silenzio interrotto da qualche belato delle pecorelle, camminate a piedi nudi sulla spiaggia e tra le dune, in contatto con la natura. Passate del tempo seduti sulla sabbia vicino al faro, quando la marea ha creato delle pozze qua e là e semplicemente inspirate l'aria di mare, ossigeno puro che fa bene al cuore.







Se avessi avuto più' tempo avrei potuto fare mille altre cose, come per esempio un giro in bicicletta per le splendide stradine dell'isola, o visitare il Museo Ecomare, o andare a pesca di gamberetti con una vera nave da pesca.
Quindi non mi resta altro che tornarci!


Informazioni Utili

L'itinerario del mio viaggio in Olanda è raccontato minuziosamente nell'articolo Olanda del nord in van. Ho dormito in campeggi. Quasi tutti erano attrezzati non solo per i van e le tende ma anche con casette come quello a Texel, il Dune Park and Camping Robbenjager. Il costo è stato di circa 35 euro a notte.

Per informazioni riguardanti il vostro soggiorno sull'isola e le attività da fare (tra le quali la camminata nel fango e la visita nel birrificio) vi consiglio il sito dell'Ufficio del turismo Texel.net 

Per prendere il traghetto vi suggerisco di farvi trovare al terminal del porto con un anticipo di venti minuti, giusto per non trovarvi a dover prendere la corsa successiva. In Olanda sono estremamente puntuali, non aspettano nessuno.



Viaggio in collaborazione con l'Ente Turistico di Texel e Goboony.








IDEE REGALO PER VIAGGIATORI

by 10:35 PM



Cosa regalare ad un viaggiatore?

Molto spesso a questa domanda cresce l'ansia e il dilemma si fa complicato, tanto da finire con il comprare banalità che poi rischiano di restare dentro un cassetto.
Io stessa cercando online a volte mi sono imbattuta in consigli tristi e scontati, le idee originali si sono prese forse un periodo di pausa?
Questo articolo è nato per aiutare chi non sa mai cosa regalare al fidanzato o fidanzata con il pallino del viaggio, o ai genitori che stanno per fare il check-in o all'amica travel addicted o all'amico che si dimentica sempre qualcosa a casa quando parte.


Insomma noi viaggiatori siamo stanchi di ricevere sciarpe e cappelli anche se stiamo partendo per i Caraibi, quindi ho raccolto una lista di oggetti che ho provato io stessa, o che ho regalato o che mi sono stati regalati, che ho ritenuto perfetti e utili e qualcuno anche originale, che non guasta mai!

Cosa regalare ad un viaggiatore?


Guide Turistiche
Credo sia uno dei regali più apprezzati da fare e ricevere. Che ci sia già una destinazione nell'aria o meno, ricevere una guida è sempre fonte di felicità. A me sono state regalate guide di luoghi che non avevo mai preso in considerazione, e che poi, dopo aver letto la guida, sono entrati a far parte della mia ahimè infinita lista che ho attaccato sulla porta della lavanderia! Le Lonely Planet le conosciamo tutti, io vi consiglio anche quelle di Viaggiautori (delle quali fa parte anche quella che ho scritto sulla Giordania), le Morellini Editore  che ho scoperto quest'estate e che trovo molto ben fatte e quelle della Libreria Geografica.




Diari di viaggio
Io semplicemente LI ADORO. Ho accumulato negli anni quaderni, quadernetti, agende, sketch book e qualsiasi supporto sul quale scrivere, da riempire un intero scaffale della libreria. Ne ho di tutti i tipi, anche personalizzate e ne continuo a comprare anche in giro per il mondo. Insomma di viaggi in programma ne ho moltissimi (sempre attingendo alla mia lista...) per i prossimi anni, sia mai che io mi ritrovi senza un pezzo di carta sul quale scrivere. E amando i diari così tanto non posso che regalarli, sono oggetti che trovano sempre il loro posto all'interno di un viaggio!




Libri di viaggio, turismo, cucina e fotografia di Sime Books
Sime Books è una casa editrice che crea prodotti a tema viaggio particolari e con una scelta delle foto molto curata, in poche parole solo le immagini fanno venir voglia di partire!
Visual Notebooks sono per metà guida e per metà diario, l'accoppiata vincente per noi viaggiatori che amiamo scrivere durante il nostri viaggi, e cosa c'è di meglio se non scrivere direttamente su una guida del posto prescelto?
Ci sono poi libri legati alla scoperta di una determinata zona, libri in cui sono le foto a parlare, libri che parlano di cibo, che come dico sempre è uno dei modi per scoprire un paese. E poi una sezione dedicata ai libri per bambini e ragazzi e quello dedicato alla Sicilia Antica mio figlio lo sta sfogliando con estrema curiosità...che sia un segnale? 
Andate a sbirciare nel loro sito e perdetevi anche tra i gadget splendidi come le Polaroid Postcard!



Cuffie da Viaggio (ovviamente)
Se anche a voi con le cuffie che vi danno in aereo non sentite nulla, perché sono troppo larghe o storte o non ve le danno proprio, oppure quelle del vostro smartphone vi fanno male o peggio ancora non restano nell'orecchio, beh la soluzione risiede in quelle belle cuffie colorate che ormai vendono ovunque (Amazon per esempio) e risolvono il problema, e poi dai danno pure quell'aria di bello e interessante, e si possono indossare anche per evitare di essere disturbati dal vicino di posto logorroico. 



Abiby Beauty Box
Che vi credete, noi viaggiatori ci prendiamo cura anche del nostro corpo, con creme, prodotti solari e altre diavolerie che ci rendono la pelle morbida e profumata. Così ho provato un box di Abiby, il Travel kit solare aloha, per proteggere la pelle dal sole e rinfrescarsi, ideale in viaggio, che contiene un balsamo per le labbra, una nebbia idratante, un dentifricio e una crema solare. La caratteristica affascinante di questi box è che quando ne ordini uno non ne conosci il contenuto fino a quando non arriva: è una sorpresa, e a me le sorprese piacciono molto! Abiby seleziona i migliori prodotti di cosmetica e make-up (io per quest'ultimo non sono molto ferrata eh) e li mette in un box ogni mese. Oltre alla sorpresa, in questo modo si possono conoscere nuovi brand in formato travel-size o full con ingredienti selezionati e una storia interessante.




Libri di viaggio
Un viaggiatore riesce a partire anche stando seduto sul divano o sdraiato sul letto prima di dormire. Come? Con un libro che lo porta a volare in paesi lontani ed esotici. Un libro è uno dei viaggi più a basso costo e meravigliosi che si possano fare, la mente vola, visita luoghi che per forza di cose entrano a far parte della lista (sempre quella, nel mio caso, attaccata alla porta della lavanderia). Non vi sto ad elencare titoli, per questo scriverò un articolo a parte, ma i libri sui viaggi scritti da viaggiatori o romanzi ambientati in posti da urlo sono tantissimi. Quindi vi basterà conoscere un po' i gusti della persona a cui volete regalare il libro e via libera, il dono sarà apprezzatissimo!




Stampe, tazze e calendari fotografici su Print 24
Quante foto scattate in viaggio? Io per esempio sono sulla buona strada del "tante"! Conosco gente che scatta a raffica con la digitale e poi neanche scarica nel pc e lascia le foto nelle schedine SD. Una delle cose per cui sono maniaca è la catalogazione delle foto dopo ogni viaggio, ma poi? Poi, molto spesso restano nel pc, le pubblico nei social e nel blog. E se volessi qualcosa di più palpabile? Ho scoperto Print 24.it che trasforma le foto in oggetti che possono arredare la casa così da poter ammirare la foto preferita di un viaggio ogni volta che ti pare. Per esempio io ho stampato una foto delle Filippine su tela, ho regalato dei calendari ai nonni con le foto dei nipoti in viaggio, e poi la cosa per me più carina è stata la tazza magica che con il calore del tè o caffè caldo rivela una foto...
Ci sono tantissime altre cose, tipo stampe, album, fotolibri ecc. Regali carinissimi da fare!





Carte stradali
Io sono all'antica e mi perdo ancora con google maps nel telefono (dai convenite con me che ogni tanto fa le bizze e non trova l'itinerario più funzionale, o giusto, o ti fa perdere?); utilizzo le carte stradali, soprattutto in viaggio, non per andare al supermercato dietro casa sia chiaro! Mi danno un senso di vintage, di avventura e mi piacciono tantissimo. Mi ci perderei dentro, ed effettivamente quando le stendo sul tavolo o per terra, mi ci tuffo letteralmente dentro per cercare, curiosare, scoprire e segnare le tappe! Poi ho scoperto quelle della National Geographic, che trovate su Libreria Geografica, realizzate con Stone Paper ovvero con la polvere di pietra: sono durevoli nel tempo, non si strappano e se si stropicciano ritornano come prima; sono idrorepellenti e atossiche e nessun albero è stato tagliato per produrle, sono composte da carbonato di calcio e resina senza agenti chimici e, cosa più importante, sono riciclabili al 100%! Date un'occhiata al sito oltre alle carte stradali, ci sono un sacco di guide, giochi di viaggio per bambini e carte murali geografiche che io adoro!




Borraccia
Siamo tutti (o almeno lo spero) a conoscenza che la plastica ci sta sommergendo e, più di tutte, quella delle bottiglie che si comprano al supermercato, o al bar quando si ha sete. Io da anni, pressoché da sempre, bevo l'acqua del rubinetto per una scelta ecologica ma anche perché trovo sia più salutare bere acqua controllata dell'acquedotto che non quella che giace (per quanto tempo al sole?) nelle bottiglie di plastica. Quindi anche per quando sono fuori casa e in viaggio uso delle borracce che riutilizzo infinite volte ricaricandole nelle fontane. Ecco, per me questo è un regalo utilissimo da fare per praticità e soprattutto per fare qualcosa di concreto contro il degrado ambientale. Ce ne sono di molti tipi e materiali, ora online spopolano i brand, quindi sbizzarritevi pure!


Organizer da viaggio, pochette e pochettine
Io impazzisco per ogni genere di astuccio, beauty, bustina, pochette, sacchettini (chiamateli come volete): li uso tantissimo in viaggio, dai più grandi ai più piccoli, per mettere per esempio slip, calzini, prodotti per il bagno, cavi e cavetti per pc e reflex, costumi bagnati, biancheria sporca, powerbank e schedine fotografiche, medicine e così via. Si possono infilare nei buchetti della valigia e oltre ad occupare poco spazio ti aiutano a tirare fuori solo quello che serve. Io la trovo un'ottima idea regalo. Tiger ne ha di molto carine, ma si trovano un po' ovunque anche in giro per il mondo... 




Comprate dei regali da regalare, durante i vostri viaggi
La trovo sempre un'ottima idea, quella di comprare un oggetto che pensiamo possa piacere ad un nostro amico viaggiatore. E non parlo di calamite, oggettini tipo souvenir turistico, ma magari oggetti artigianali fatti da persone locali come dei monili, tipici di quel luogo. Oppure specialità gastronomiche, un liquore particolare, un salume stagionato per chi apprezza. A me sono stati appena regalati due paia di orecchini da paesi lontani e un mappamondo intagliato in ebano...che dite sono stata felice?


Un biglietto aereo
Alzi la mano chi vorrebbe aprire una busta e trovare dentro un biglietto aereo? Io l'ho alzata hihhhih. Non serve scegliere una destinazione dall'altra parte dell'oceano, anzi un biglietto per una città europea o anche italiana è un pensiero splendido per una persona che ama volare e scoprire nuovi posti "sotto casa" Prima informatevi con nonchalance sulle città già visitate... o perché no, su quelle in cui si vorrebbe ritornare! Ora con le compagnie Low Cost è facile trovare tariffe convenienti e molto allettanti, e sarebbe un peccato lasciarsele sfuggire...però mi raccomando di acquistare il volo per tempo! Le principali compagnie low cost che uso da sempre sono Easyjet, Volotea e Ryan Air.

Io per esempio tornerei sempre millemila volte a Parigi, ma mi piacerebbe andare anche a Bilbao, Bordeaux, Atene, Stoccolma, in Galles, Oslo, San Pietroburgo... ok, ok la smetto.




Adesivi, calamite e spillette 
Avete mai pensato di customizzare adesivi, calamite e spillette con la vostra citazione di viaggio preferita o con la foto del luogo del cuore? Io credo sia un'idea super carina sia per sé stessi che per un regalo ad un amico viaggiatore, per esempio creando dei prodotti personalizzati legati ad un viaggio particolare appena fatto, oppure una calamita con l'immagine di quel posto tanto amato, per ricordarlo e vederlo ogni giorno appeso al proprio frigo. Io li ho fatti fare da StikerMule e devo dire che sono carinissimi. Date un'occhiata al loro sito, fanno anche sotto bicchieri! Ovviamente tutto personalizzabile!



Lampada Frontale
Un oggetto che può sembrare banale e inutile ma che vi assicuro può esservi d'aiuto in molte situazioni. Io me la sono comprata l'anno scorso in occasione della mia salita al Vulcano Stromboli, e senza non avrei saputo come fare. Utilissima per chi va in montagna o per chi ama il campeggio o anche solo per illuminare una strada troppo buia dopo l'ora del tramonto. Io l'ho comprata su Amazon ma le trovate anche da Decathlon. 

Power Bank
Ogni viaggiatore che si rispetti ha un power bank ovvero un caricatore per telefono o ipad portatile. Prima di un viaggio ne carico sempre un paio, giusto per essere tranquilla i primi giorni. Trovo sia un oggetto indispensabile per non rimanere senza carica in luoghi dove è complicato reperire energia. Si trovano ormai ovunque, anche al supermercato, a prezzi super abbordabili. Online se ne possono acquistare di personalizzati, per esempio con una foto.


Kindle (o qualsiasi altro eBook reader)
Sia chiaro, io non passerò mai al lato oscuro dell'eBook. Sono di vecchia generazione, quella per cui un libro è bello perché si può anche annusare. Però è vero che per chi viaggia spesso e legge molto, un ebook reader è un oggetto molto utile, anzi utilissimo. Ci stanno al suo interno un numero incredibile di libri e questo alleggerisce di molto il bagaglio di un viaggiatore. I prezzi variano da modello a modello, ma la cosa importante è quella di assicurarsi che la persona a cui è destinato lo apprezzi e soprattutto che le piaccia leggere.

Zaino, zainetto
Altro oggetto indispensabile per qualsiasi tipo di viaggio, da quello internazionale alla scampagnata dietro casa: lo zaino. Per ogni evenienza trovo sia un oggetto che torna utile sempre. Per la montagna ci sono quelli tecnici con la distribuzione del carico sulla schiena, quelli più fashion per le gite al mare, quelli per l'attrezzatura fotografica, quelli per il pc da usare anche come bagaglio a mano.


Ingresso ad una lounge in aeroporto
Questo consiglio non ve lo aspettavate vero? Lo so, si pensa sempre che le lounge siano riservate solo ai possessori di un biglietto business, ma non è così, infatti molte sono usufruibili, a pagamento s'intende, anche per chi viaggia con voli low cost. Pensate a quando avete uno scalo lungo e ovviamente le sedie disponibili sono le più scomode del mondo: direi che non c'è modo più confortevole che entrare per qualche ora in una lounge ed usufruire dei servizi quali: bagni, docce, bar, caffè, internet, poltrone da sogno (esatto per appisolarsi e sognare). Io me la sono regalata qualche volta negli scali lunghi e devo dire che è stato molto piacevole. C'è un sito che vi fa trovare e prenotare la lounge nell'aeroporto in cui fate scalo, dandovi lista e i costi e si chiama loungebuddy.com.


Un coltellino svizzero
Boh a cosa servirà mai? E invece quando meno te lo aspetti lo userai. La quantità di strumenti che si trovano ripiegati dentro mi stupisce sempre: stuzzicadenti, forbici, pinzette, apribottiglie, cacciaviti, e sicuramente qualcos'altro che mi sono scordata; vi può tornare utile in molte situazioni di emergenza in giro per il mondo. Ricordate però che non va messo nel bagaglio a mano ma in stiva, quindi regalatelo consapevoli che il viaggiatore in questione non viaggi troppo leggero.


Queste sono tutte le idee nate dal mio essere viaggiatrice e dalle cose che per me stessa comprerei, o che comunque ho già provato. Ma visto che non siamo tutti uguali e abbiamo gusti e necessità diverse, ho fatto un sondaggio nel mio profilo Facebook dove mi sono state indicate altre idee regalo molto carine; alcune erano già nella mia lista, le altre elenco qui!



Andrea mi ha suggerito il sacco lenzuolo da usare soprattutto quando si dorme in posti low budget, ma anche in campeggio in periodi estivi. Occupa pochissimo spazio nel bagaglio ed è super pratico!

Milena suggerisce le custodie impermeabili per cellulari, oppure gli zaini impermeabili e a tenuta stagna, ideali per viaggi al mare ma anche per escursioni in foreste pluviali. Lei usa quelli di Amphibious e sono davvero ottimi!

Silvia mi indica la crema Tea Tree, che io non conoscevo, ma che ora dopo aver spulciato online mi sembra essere molto utile in viaggio in quanto possiede molte proprietà lenitive e antibatteriche.

Valentina propone per gli amanti del campeggio in sosta libera il sacco doccia solare. Direi super utile!

Tiziana invece consiglia una charging station che permette di ricaricare otto dispositivi in un colpo solo, e un travel cable organizer per riporre ordinatamente la moltitudine di cavi che ci portiamo appresso.

L'ispirazione di Martina invece è una fotocamera istantanea, che cattura l'attimo e lo stampa immediatamente. Per chi ama la fotografia, e gli istanti rubati senza filtri!

Federica mi ha indicato come regalo utile un kit anti mosquitos... eh eh a volte servirebbe proprio e Roberta una scratch map, un poster dove gratti via i posti in cui sei già stato.

Valentina un pesa valigie, giusto per non arrivare con l'ansia di aver esagerato con i bagagli...e anche delle esperienze, tipo rafting, una visita guidata o un corso di cucina in un determinato paese.

Silvia mi ha suggerito i cosmetici travel size che possono essere portati nel bagaglio a mano, quindi che rientrino nei 100 ml. 

E voi cosa consigliate?





Tutti i prodotti suggeriti sono stati provati ed utilizzati da me. Alcuni sono sono stati regalati, altri frutto di collaborazione, altri comprati a mie spese, ma tutti assolutamente consigliati.





DINTORNI DI LISBONA: CABO ESPICHEL E I DINOSAURI

by 8:04 PM



Mi capita spesso di pensare al Portogallo,
è una meta che mi ha lasciato un senso di libertà mescolata ad una nuova emozione per la quale non ho ancora trovato il nome giusto, che ho provato durante il viaggio.

Qualche anno fa, ho fatto un on the road settembrino, partendo da Lisbona e arrivando in Alentejo. In una settimana, con molta calma che non fa mai male, questo Paese è riuscito a suscitare in me una saudade che ancora mi scorre nelle vene, tanto da ritrovarmi spesso imbambolata a pensare a quando potrò ritornare ad assaporare un altro pezzetto di quella terra.

Ricordo l'impatto con la costa dopo aver lasciato Lisbona: boom! Un colpo al cuore, di quelli che ti mettono nostalgia prima ancora di andare via. Praia Grande merita una visita, e se volete collezionare momenti e non cose per qualche giorno, fermatevi al Dream sea surf camp un campeggio con vista (e che vista!) e con una marcia in più.

Ma torniamo a noi...

Ad un'ora da Lisbona, si trova Cabo Espichel, un promontorio sulla penisola di Setubal che si tuffa prepotentemente nell'Oceano Atlantico e dove tutto è colpito da venti incessanti che soffiano dal mare e piegano la vegetazione, inondandola di salsedine e racconti.
Un posto solitario, a tratti desertico, dove l'affluenza di visitatori è molto bassa e dove mi sono sentita a mio agio con tutto quello che mi stava attorno: i colori bruciati dalla passata estate, il caldo secco delle ore centrali del giorno e le scogliere a picco sul mare blu.
Per chi ama i posti un po' più frequentati con locali rumorosi e negozietti di souvenir non è l'ideale, ma per chi vuole passare qualche ora lontano da tutto in un'area quasi incontaminata, beh, segnate le coordinate nel vostro diario di bordo.



Il Santuario de Nossa Senhora do Cabo è un complesso architettonico che unisce la monumentalità dell'edificio alla spiritualità religiosa. Risale al 1701, fu costruito per dare asilo ai pellegrini che durante il loro vagare giungevano fino alla costa. Poco lontano dal santuario si trova un piccolo eremo, "L'Ermida da Memoria" dove le pareti interne sono tutte rivestite di azulejos del periodo settecentesco che narrano la leggenda di Senhora do Cabo. Pare che intorno al millequattrocento la Vergine sia apparsa in questo luogo ad una coppia di anziani signori.



Sulle scogliere che attorniano Cabo Espichel si trovano tracce di storia, nonché impronte di dinosauri. Gli studi hanno stabilito che quelle sulla scogliera Pedra da Mua sono state create da un branco di sauropodi, dentro al quale c'era anche un animale ferito, lo si vede dal passo irregolare rimasto impresso.
Le tracce sono perfettamente conservate sulla parete verticale della scogliera, quindi non facilissime da distinguere ad occhio nudo: armatevi di un binocolo o guardate con un obiettivo fotografico importante.





Le impronte a Lagosteiros, poco distante dal Cabo, sono più facili da distinguere, risalgono al periodo cretaceo.
Le tracce su due punti diversi delle scogliere risalgono a due periodi diversi nella preistoria, separati tra di loro da cinquanta milioni di anni, quindi doppio wow.

Il percorso segnalato è da fare a piedi e dura circa un'ora. Lungo la via troverete pannelli che vi spiegheranno la storia, i ritrovamenti e altre informazioni utili sulle impronte e sul territorio. 
Ora, non aspettatevi il calco perfetto della zampa di un T-Rex, alcune impronte sono approssimative, ma se siete appassionati del genere o se vostro figlio è nell'età dei dinosauri, beh non dovete perdervelo.  

Non c'è ombra e nelle ore più calde il sole picchia parecchio, quindi che ve lo dico a fare, mettette il cappello e portatevi dell'acqua!

Per il mio piccolo viaggiatore (ma anche per me) è stata una delle tappe più belle di tutto il viaggio, merito sicuramente dei dinosauri, ma anche del posto tranquillo, senza gente, dove poteva correre ed esplorare senza che io lo perdessi d'occhio.


















OLANDA DEL NORD IN VAN, ITINERARIO DI VIAGGIO

by 10:48 AM




Durante la mia infanzia ho sempre fatto le vacanze in tenda in campeggio, ho all'attivo anche una breve esperienza in roulotte in Sardegna, durante la mia prima vacanza da diciassettenne con gli amici.
Una vita fa.
Esperienze di libertà, quella che solo il campeggiare sa dare.

Negli ultimi anni, anche con il mio bimbo, ho fatto qualche fine settimana in montagna e al mare con la tenda "magica" che si monta (quasi) in poco tempo, e che regala, suvvia, molte soddisfazioni. Deve piacere questo stile di vacanza: e monta e smonta, e gonfia il materassino e accendi la lampada e vestiti in orizzontale e i bagni in comune… non è per tutti lo so.
Ma a me piace, mi è sempre piaciuto, anche se con l’avanzare degli anni le comodità hanno preteso un po’ più di spazio.

Quest'anno per il mio viaggio estivo ho scelto un tipo di esperienza diversa, mai fatta prima: è stata la mia prima volta in un Van, in un on the road che mi ha portato ad esplorare un pezzetto dell'Olanda del nord.

La verità è che non sapevo cosa aspettarmi, mi sono messa in gioco in un viaggio che poteva essere disastroso o dall'altro verso indimenticabile. Ci sono sempre delle variabili e delle incognite, che finché non ti si posizionano davanti non sai come andranno affrontate; però ce la siamo cavata bene, è stato divertente, istruttivo (ho imparato cose che ignoravo totalmente) e ho messo le basi per dire a me stessa che sì, è una cosa forte, e mi piacerebbe rifarla.

Il van, un T3 Volkswagen Westfalia con cui ho viaggiato, è degli anni Ottanta, quindi prima regola: si viaggia slow.

Effettivamente a più di 100 km all'ora in discesa in autostrada non è mai andato, quindi se sei sempre di fretta e vuoi vedere il più possibile in poco tempo, allora non è la soluzione adatta; se invece ti piace gustarti la calma, il momento, l'avventura, ti adatti ai campeggi, è il top.

Il Van ha quattro posti letto, due nel sotto tetto che si apre una volta fermi in campeggio o in libera quando è permesso, e due abbattendo i sedili posteriori. Ha frigo, fuochi a gas, lavello, mobiletti vari per provviste e vettovaglie. In esterno c’è una veranda per proteggersi dal sole, o dall'umidità (eh eh…dipende dal tipo di meta) da completare con un tavolino e le sedie. Ha tutto ciò di cui si ha bisogno per vivere in libertà un viaggio senza doversi preoccupare troppo.

Dopo due giorni ad Amsterdam siamo arrivati a Zaanse Schans, la piccola cittadina dei mulini a vento, dove mi è stato consegnato il van e siamo partiti a gonfie vele con il sorriso sulle labbra di chi non sa esattamente cosa aspettarsi, ma anche di chi dice, chi se ne importa, vada come vada sarà un successo!

L'itinerario è stato scelto in modo da non stare sempre alla guida, quindi con distanze più o meno brevi, anche se poi, come dicevo prima, le variabili e gli inconvenienti si possono sempre trovare dietro l'angolo e ci si ritrova in ritardo per gite prenotate, per esempio a causa di piogge torrenziali o ponti levatoi alzati. Quindi ho imparato che con un van dell’82 bisogna calcolare un quaranta minuti in più (abbondanti) sul tempo di percorrenza che indica google maps!

Ecco qui il mio itinerario fatto in sei giorni.




Da Zaanse Schans ci siamo diretti a Egmond Aan Zee per una prima notte sul mare a vedere un tramonto iniziato alle nove e mezza e concluso con un tè caldo in spiaggia. Volevamo vedere il faro, ma l'abbiamo trovato incartato per restauro... Ci siamo diretti, il giorno dopo, sotto il diluvio universale, verso Den Helder per prendere il traghetto che ci ha portati all'isola di Texel, la più grande delle Frisone, che si è rivelata stupenda. Con il senno di poi avrei dedicato un paio di giorni e non uno a questo posto meraviglioso; è anche vero che se avesse piovuto tutto il tempo probabilmente un giorno sarebbe stato sufficiente, ma avendola vissuta con il sole, l’isola ha rapito tutti i miei sensi, e la voglia di ritornarci è fortissima: dune di sabbia, un faro da favola ed un sole che non vuole andare a mai dormire.

Da Texel ci siamo diretti verso est facendo tappa a Afsluitdijk, attraversando la grande diga dei Paesi Bassi e fermandoci al museo che ne racconta la storia, del perché e come è stata costruita. Da lì abbiamo proseguito verso Lauwersoog dove ci siamo fermati un paio di giorni a rilassarci in mezzo la natura, perché l'on the road è splendido, ma anche fermarsi ogni tanto a godere lentamente delle cose ha il suo fascino.

Dopo Lauwersoog abbiamo fatto la tappa più lunga che ci ha portati prima a Utrecht passando per Lemmer, e poi ad Haarlem dove abbiamo lasciato il nostro van per spostarci per un altro giorno e mezzo ad Amsterdam.




Con i diesel si deve parcheggiare fuori dalle grandi città, ma non è un problema visto che è tutto perfettamente collegato e servito dai mezzi pubblici come treni (che ho preferito) e bus.

Circa cinquecentosessanta chilometri di strada, di natura, di bellezze architettoniche, di arte, di storia, di biciclette e rispetto per l'ambiente che, almeno per quest’ultimo aspetto, in alcune situazioni mi ha portato a pensare che qui in Italia siamo un pochino indietro sulla tabella di marcia rispetto agli olandesi…

Pioggia, vento, sole e stupore, ecco cosa ho incontrato lungo la strada.



Una nota di merito va assolutamente ai campeggi olandesi. Prenotati un po' a caso, dico la verità, li ho trovati di un'efficienza unica, che purtroppo non ho mai trovato in Italia. Puoi anche non portarti appresso shampoo e bagnodoccia, perché all'interno dei bagni c'è tutto l'occorrente, anche il phon (che io a volte manco trovo negli hotel). Tutto pulito, piazzole ben tenute, bagno con disinfettante, e tante piccole accortezze che rendono piacevole il soggiorno. Per esempio, ad Egmond Aan Zee ci siamo "leggermente" bagnati per smontare la tettoia del van sotto una pioggia torrenziale, ed eravamo fradici....meno male c'era un'asciugatrice che ha sistemato i vestiti zuppi.

Questo era solo l'itinerario con un piccolo assaggio di tutto quello che ho visto. Nei prossimi post vi racconterò le tappe, i campeggi, e le meraviglie che ho visto.




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