URUGUAY E ARGENTINA...IN CASO DI MALATTIA

by 8:56 AM


Prima di parlarvi del mio ultimo viaggio tra Argentina e Uruguay, vi parlo dell'esperienza sanitaria che ho avuto, purtroppo, modo di vivere.
Dico purtroppo perché il piccolo viaggiatore si è ammalato, ed essendo un viaggio itinerante, non è stato sempre semplice gestire la cosa.
Sono inconvenienti che possono succedere, non vorremmo mai succedessero, ma in un viaggio bisogna metterli in conto.
A volte le medicine portate da casa non sono quelle necessarie: io, per esempio, non me la sento di dare antibiotici senza conoscere il motivo della febbre, del resto non sono un medico, e lascio questo lavoro a chi è competente.

A Montevideo, in Uruguay, il termometro un pomeriggio segna 38,5 di febbre.
Niente di grave, capita, magari la stanchezza del viaggio da Buenos Aires che ci ha visto prendere prima un traghetto e poi un autobus con l'aria condizionata sparata a palla mentre fuori c'erano circa quaranta gradi.
In Hotel chiedo alla reception se c'è un medico che posso chiamare per farlo visitare; mi dicono che loro sono convenzionati con un pediatra, e che nel giro di mezzora arriverà a visitare il bambino.
Nel frattempo la febbre sale, mal di testa, bambino sudato e io mi sento una mamma snaturata che lo trascina in viaggio.
In realtà non è così, probabilmente lui è più entusiasta di me per il viaggio, ma in questo momento il senso di scoramento e impotenza lontano dalla propria pediatra prende il sopravvento.
Il dottore lo visita, non trova niente di che, gola un poco arrossata, gli prescrive ibuprofene.
Sollevata comincio la cura.
La febbre però fatica a scendere e alle quattro di mattina mi chiudo in bagno con il pc e seduta sul water chiamo via skype la mia pediatra che mi tranquillizza e mi dice di continuare la cura, probabilmente è una forma di influenza che provoca febbre alta.
Ma giunge il tempo di cambiare destinazione e ci aspettano due voli per arrivare alle cascate Iguazu. Il piccolo viaggiatore sembra stare meglio, la febbre è scesa e veniamo catapultati in una realtà che ha come scenografia una foresta verde e strade di fango.
Visitiamo le cascate, meravigliose, uniche e spettacolari.
La sera però la febbre sale nuovamente, e il senso di disagio pure.
Il giorno dopo lo porto in una clinica, diciamo una clinica approssimativa, dove non parlano una parola di inglese e un medico, che probabilmente è un ortopedico, dopo aver fatto aprire la bocca al bambino e aver guardato sommariamente la gola (senza far abbassare la lingua e senza luce) gli ordina dell'antibiotico.
Ok, io non sono un medico, lui sì, fidiamoci, probabilmente la gola è infiammata.
La febbre sale e scende ancora, i giorni alle cascate sono terminati ed è ora di prendere altri due voli per arrivare in Patagonia.
In aereo la febbre scende sempre, che sia un miracolo?
Giunti in Patagonia però la temperatura torna ad alzarsi e ormai comincio a essere preoccupata; così mi faccio consigliare un buon pediatra e mi reco nella clinica privata di El Calafate.
Un signore dalla faccia tranquilla mi dice che il bambino non ha particolari sintomi, ma che se ha febbre da sette giorni, potrebbe esserci qualcosa sotto.
"Le consiglio di fare gli esami del sangue, delle urine ecc.; sa, siete stati in zone a rischio Dengue (confine con il Brasile). Il cercare di spiegargli che la febbre ce l'ha da prima di andare alle cascate non serve un granché.
Mi spiega che la febbre non è scesa perché le dosi dell'antibiotico che mi hanno prescritto a Iguazu sono sbagliate, il piccolo aveva bisogno di dosi più alte...
Più confusa di prima, e molto più preoccupata (ahhh!! il cuore di mamma) mi fiondo a scrivere una mail alla pediatra in Italia, che mi rassicura dicendo di non fare niente, e di andare da lei appena saremmo rientrati.
Il giorno dopo, non ha più nulla, febbre passata, così com'è venuta.
Rientrati in Italia, lo porto a visitare e si scopre essere una normale influenza del periodo, influenza che lascia a letto molti bambini con febbre alta per una settimana...

Ah non vi ho detto.
Arrivata a El Calafate, la febbre era salita anche a me! Un bel 38 e degli aghi piantati nella gola.
Sono andata in ospedale, e che ospedale! A parte lo scenario incredibile che gli fa da contorno, il servizio è stato ottimo e impeccabile. Mi hanno visitato subito, ordinato i medicinali (giusti!!) e il giorno dopo ero, più o meno a posto!
Costo della prestazione: gratis.

Che dirvi, siamo viaggiatori, il rischio è il nostro mestiere, certo che a volte capitano queste cose tra capo e collo che creano un poca di apprensione.
Vuoi che sei dall'altra parte del mondo, vuoi che la lingua non è proprio quella che mastichi meglio, io penso sempre che sia meglio partire con una buona assicurazione viaggio.
L'Argentina e l'Uruguay si sono dimostrati dei Paesi economici per questo tipo di spese, ma è anche vero che alla fine non abbiamo avuto bisogno di particolari cure. Nonostante tutta la mia preoccupazione ero conscia che in caso la faccenda si fosse aggravata avrei potuto contare sulla mia assicurazione sanitaria.




PIAZZOLA SUL BRENTA E VILLA CONTARINI

by 3:27 PM




In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino e di Cava Bomba nel Parco dei Colli Euganei.


Oggi vi porto a Piazzola sul Brenta e nella sua magnifica Villa Contarini.

Piazzola sul Brenta deve il suo nome al fiume che la attraversa. In questo paesino si sono, in passato, susseguite molte famiglie nobili, che hanno nel corso degli anni costruito e risistemato una villa di unica bellezza. I Contarini prima e i Camerini poi non solo diedero vita ad una delle più grandi ville italiane ma bonificarono e industrializzarono la zona, creando posti di lavoro: negli anni '20 il paese diventò uno dei più industrializzati del Veneto.

Il paesello è piccolo ma conta un sacco di visitatori.

Per gli amanti della natura molti percorsi da fare in bicicletta, a cavallo o a piedi partono dalla cittadina e si diramano lungo il fiume alla scoperta di tutta l'area naturalistica del Brenta.

Per gli amanti dei mercatini, ogni ultima domenica del mese si svolge il Mercatino dell'antiquariato e cose d'altri tempi, uno dei più visitati ed importanti d'Italia. Di sicuro non tornerete a casa a mani vuote, il vintage è dietro l'angolo!

Per gli amanti dei concerti e della buona musica, ogni anno a luglio si tiene una rassegna di concerti con nomi illustri della musica italiana ed estera: il Piazzola Live Festival. Tanto per dire, perché so che non ci credete molto, l'anno scorso sono stata al concerto di Lenny Kravitz, sì, esatto proprio lui. I concerti si svolgono all'aperto, quindi se piove, vi bagnate, ma ne sarà valsa comunque la pena!

Per gli amanti delle fiere, da non perdere quella che si tiene a novembre per San Martino. Un' antica fiera che ricorda quelle di una volta, con bancarelle che si snodano tra le vie del centro, le mostre di artigianato, stand gastronomici e molto altro...da non perdere.



E poi arriva lei a segnarti l'orizzonte. Una villa che toglie il fiato con la sua maestosa grandezza e con la sua unica bellezza. Villa Contarini.
Dal 2005 è di proprietà della Regione Veneto, e ospita convegni e ricevimenti, e si può visitare in ogni suo angolo.
All'interno affreschi si susseguono in opere di rara bellezza commissionate da Camerini a veri artisti locali e non, per dipingere temi religiosi, mitologici e di caccia, ma anche tanti giochi di prospettiva che dovevano servire da svago agli ospiti in villa.
C'è poi la sala della musica, chiamata anche della "chitarra rovesciata" costruita con un vero teatro sonoro che amplifica il suono grazie al controsoffitto costruito come la cassa armonica di una grandissima chitarra.
Ci sono molte altre sale, con i loro segreti e bisbiglii creati dal ricordo di chi ci ha vissuto: la sala da biliardo, di lettura, della caccia e delle villeggiature per dirne alcune...pensate che copre una superficie di circa 6000 mq.



Poi c'è la parte che preferisco: il parco.
Adoro gli spazi aperti, il verde, i boschi con piante secolari ed i laghetti, e tutto questo è racchiuso in un parco superlativo all'interno della villa.
Un parco all'inglese che offre diversi scenari, sentieri, tempietti, un'isolotto sul lago e tanti piccoli animaletti ad abitarlo: tartarughe d'acqua dolce, papere e oche.
Si può entrare anche solo nel parco con un biglietto ed una tariffa differenti rispetto alla visita completa in villa, un buon motivo per fare dei pic nic in un'area totalmente naturale, con una vista che spazia sull'infinito, a due passi dalla città!
Vi ho convinti? Ci vediamo a Piazzola sul Brenta?


Qualche foto...











COSTA REI, LA SARDEGNA CHE ADORO

by 3:50 PM



Ripenso spesso alla Sardegna, alle vacanze trascorse in spiagge meravigliose.

Il nord e il sud, due poli opposti che mostrano le diversità di questa regione.
Ci sono stata quattro volte, non si può non amarla, con il suo profumo di mare, la sabbia calda sotto i piedi, i colori che non devono invidiare nulla a mete esotiche lontane.
Un'ora di volo, o 9 ore di traghetto (nella peggiore delle ipotesi) la separano dal continente e la vita cambia, ci si rilassa, si scopre e si ammira un paesaggio a tratti brullo e magnificamente affascinate.
Vi porto in Costa Rei, la conoscete?
Si trova nella parte sud est della Sardegna, una zona rilassante e selvaggia come piace a me, e il mare, manco a dirlo, è uno spettacolo unico.

Cosa fare in Costa Rei e dintorni? 

Andare a Capo Ferrato.
Si trova nel comune di Muravera e vanta spiagge incredibilmente belle, completamente immerse nella macchia mediterranea, tra i profumi del mirto ed elicriso. Poche persone e spiagge libere da godere, dove l'unico rumore è quello delle onde che si infrangono sugli scogli. Tutte le spiagge sono immerse nella natura, alcune raggiungibili facilmente con una passeggiata di qualche centinaio di metri. Appassionati di snorkelling o di ozio, questo posto fa per voi!



Quando ero giovane...


 Ho scoperto che Cala Pira ha una sabbia finissima con riflessi rosa. Dall'alto è dominata dalla torre. A Cala Pira si arriva costeggiando la meravigliosa strada panoramica che congiunge Costa Rei a Villasimius. Caratteristica della spiaggia è il basso fondale che scende gradatamente, ideale quindi anche per i bambini! Tutto attorno una vegetazione che sembra volersi godere lo spettacolo del mare. Delle sua bellezza si innamorano molte persone, quindi non è facile trovarla deserta.



Cala Pira, un poco affollata, ma non la trovate meravigliosa?

Lo Scoglio di Peppino mi ha incuriosito da quando ho letto il suo nome sulla guida. Si trova nella spiaggia di Santa Giustina, che è caratterizzata da scogli: uno in particolare attrae più degli altri ed è proprio quello di Peppino (non ho ancora capito da cosa derivi il suo nome, se lo sapete ditelo, eh!) che assomiglia, così dicono i sardi, ad una testuggine! La spiaggia è molto ventilata, quindi armatevi di surf, divertitevi tra le onde e godetevi la spiaggia con poca gente (anche ad agosto!).

A Castiadas, precisamente a Cala Sinzias c'è un chiosco in cui tutti dovrebbero andare. Io ci sono stata e a distanza di anni lo ricordo ancora come un posto paradisiaco. La spiaggia bianca, il mare di un turchese incredibile, il sole a picco e un pranzo con vista panoramica tra la brezza marina e i gorgoglii del mare. Il chiosco si chiama Tamatete e ve ne innamorerete, anche per la tranquillità.
In questa spiaggia si possono noleggiare gommoni e fare attività subacquea...serve altro?

Da Villasimius parte una barca a vela che vi farà navigare in acque splendide lungo la costa per arrivare poi alla Spiaggia di Notteri in Costa Rei. Mi spiace per chi soffre il mar di mare ma questa è stata per me un' esperienza bellissima, con tuffi e nuotate in acque di un colore unico tra pesci coloratissimi e un paesaggio che visto dal mare, beh è tutta un'altra cosa.
Dire che la spiaggia di Notteri è semplicemente bella non rende l'idea. La sabbia sembra talco impalpabile e il mare, ah il mare rapisce sempre. Ricordo che era affollatissima, ma non per questo invivibile, la bellezza ha prevalso anche questa volta!
Dietro la spiaggia si trova uno stagno separato dal mare da una piccola lingua di sabbia. Proprio lì i fenicotteri hanno deciso di farci la loro casetta per il periodo invernale, d'estate infatti il caldo fa evaporare tutta l'acqua.



Cullata dal mare


Informazioni utili
Io ci sono stata in agosto ma è indubbio che i mesi migliori siano giugno, luglio e settembre.
Ho soggiornato in un appartamento all'interno del residence Le Mimose a Muravera, immerso nel verde a 500 m dal mare.
Traghetti per la Sardegna partono da Genova, Livorno, Piombino, Civitavecchia e Napoli, io sono arrivata ad Arbatax con un viaggio notturno, in attesa dell'alba vista mare.



Cosa pensate? Non potrebbe essere la vostra prossima meta?  



PARCO MATILDICO, DOVE IMMERGERSI NELLA NATURA

by 2:04 PM




Immerso tra le colline Emiliane, a circa a venti chilometri da Reggio Emilia c'è un parco.
Si tratta del Parco Matildico e prende il nome da Matilde di Canossa che viveva nel castello che un tempo dominava la valle e del quale purtroppo non è rimasto più nulla.

Un parco che sembra una favola, di quelli che riescono a trasportare indietro negli anni, un'oasi di pace dove staccare la spina e immergersi nella natura.
Un Parco dove giocare, divertirsi, e riposare, mentre i bambini scorrazzano tranquilli e gli adulti si cimentano in attività ludiche.
Eh sì, anche noi adulti amiamo giocare e divertirci.
E questo parco offre tutto quello di cui si ha bisogno!

Una giornata per rigenerarsi, ma non solo; il Parco dà la possibilità di passare qualche giorno tra passeggiate, animali liberi e tanto verde, in confortevoli cottage in legno, dove l'unico rumore che si può sentire è quello della natura.

C'è un laghetto color smeraldo circondato da un boschetto. Si può prendere la canoa, la pagaia e remare. Anche i bambini con il loro piccolo remo possono contribuire all'esplorazione dello specchio d'acqua, tra carpe giganti e schizzi che fanno divertire. Non è facile, io mi faccio ridere da sola, la mia propensione per tutto ciò che assomiglia all'attività fisica è imbarazzante; tuttavia mi sono divertita un sacco!



C'è un ponte sospeso, uno di quei meravigliosi ponti che per passarli non devi soffrire di vertigini e non devi aver paura, un ponte per coraggiosi, e chi meglio di un bambino ha coraggio da vendere? Tutto traballa, e sotto si vede il laghetto verde, e così, passo dopo passo, ondeggiando si arriva all'altro capo, sani e salvi.
Non ridete vi prego, non enfatizzo troppo, mettetevi nei panni di un bambino: tutto questo è pura avventura!



I percorsi acrobatici aerei io li adoro. Nel senso che sono un'invenzione pazzesca. Voglio dire, camminare tra gli alberi sospesi da terra non è una cosa del tutto usuale. Ci si imbraga, si fa un piccolo briefing per imparare a non cadere giù e ci si lancia in percorsi adrenalinici.
Ce ne sono di vari tipi: per bambini, e devo aggiungere bellissimi, e anche per adulti, che necessitano di coraggio e spirito di avventura.




Ci sono anche molte altre cose da fare e momenti da passare in perfetto relax, alla scoperta del territorio. Il Parco ha ben tre chilometri di percorsi nel verde, tra laghetti e sorgenti naturali. Le passeggiate sono adatte a tutte le età ed alcune praticabili anche con il passeggino.
Il percorso botanico dà la possibilità di ammirare le piante che crescono e fioriscono in base al periodo dell'anno; c'e anche un orto botanico che racchiude 150 specie di piante officinali e medicinali.
Il museo della civiltà contadina con un'esposizione di attrezzi di cui abbiamo dimenticato il nome e l'uso: è sempre bello riportare la memoria indietro nel tempo e raccontare ai bambini come si viveva un bel po' di anni fa.
Anche questa è una scuola di vita.

E non dimenticate la fattoria didattica. Per un bambino è un mondo di scoperte e meraviglie, tra animali da conoscere e toccare, dove instaurare un rapporto che insegnerà loro il rispetto per ciò che li circonda.







Molte aree gioco intratterranno i piccoli mentre i grandi potranno preparare un bel pic nic nelle aree attrezzate. Scivoli, altalene e giochi con la sabbia sapranno accendere la loro fantasia, in un contesto meraviglioso. I prati diventeranno dei campi per rincorrersi e gli alberi nascondigli per cercarsi...

Siete pronti a partire?
Ecco il sito del parco per avere qualche altra informazione: parcomatildico.com



VENEZIA IN UN FREDDO POMERIGGIO - PICTURE POST-

by 5:40 PM
Venezia lontana dal caos, dalle voci che intasano l'atmosfera.
Quelle voci e quegli schiamazzi che a volte infastidiscono, rendono ruvido un quadro fatto di lisce pennellate...
Venezia in un freddo pomeriggio è così...
Silenziosa, con l'armonia del giorno che ti accompagna passo dopo passo.
Con poche persone, che leggere passano quasi inosservate.
Con le luci che si accendono per illuminare quanto di più romantico e nascosto c'è dietro ad ogni angolo.




























Un pomeriggio per Venezia a passo molto lento è uno dei tour organizzati da slowvenice.

CAVA BOMBA, UN MUSEO ESPLOSIVO

by 11:48 AM



In 20 Km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino.

Oggi vi porto a Cinto Euganeo, esattamente al Museo di Cava Bomba.
[In realtà ho sforato un poco con i km, ma non ditelo a nessuno.]
Cinto Euganeo si trova a sud ovest di Padova, nel parco dei Colli Euganei.
E proprio in questo piccolo paesino sorge il Museo di geologia e paleontologia, dove una volta c'era una fornace (del 1800 circa) che produceva calce viva. La fornace si serviva di una sorgente d'acqua nelle vicinanze chiamata Bomba, da cui il nome della cava.
Rimangono ancora i binari e le rotaie sulle quali veniva trasportata dalla cava alla fornace la roccia calcarea.



I resti dell'antica fornace

Negli anni settanta nella cava furono rinvenuti resti di fossili dell'era del Cretaceo Superiore. Alcuni ricercatori di minerali e appassionati naturalisti mentre scalavano il Monte Cinto trovarono alcuni resti di pesci fossili. Una scoperta molto importante. Da questi ritrovamenti nasce il Museo che racchiude il mondo che è vissuto prima di noi. Un percorso diviso in tre sezioni espone la geologia dei Colli Euganei, la mineralogia, e una collezione di pietre.

Una divertente avventura per i bambini, ma anche per chi come me è affascinata dai resti fossili che aggiungono tasselli alla storia lontana della nascita dei tempi...



Nel parco esterno invece oltre a poter cercare fossili nella cava si possono ammirare, bistrattare, e toccare con mano delle ricostruzioni di dinosauri.



La cava con le ricostruzioni dei dinosauri

Cava Bomba è una location ideale per un pic nic o per una semplice passeggiata in mezzo ai Colli. Infatti dalla cava parte il sentiero che in circa un'oretta (andando piano piano eh!) vi porta in cima al monte Cinto, dove potrete scoprire il Covo dei Briganti e ammirare lo spettacolare Monte Lozzo.

Siete curiosi?
Beh, non vi resta che organizzare, cominciate a preparare il cestino per il pic nic, che le belle giornate stanno per arrivare: io, con Milly di Bimbi e Viaggi, mi sono divertita un sacco!







Foto di repertorio. Il Monte Lozzo visto dal covo dei briganti.















MINORCA A MISURA DI BAMBINO

by 3:35 PM




L'estate scorsa sono stata a Minorca con la mia amica Milly di Bimbieviaggi e i piccoli viaggiatori al seguito.
Minorca era nella mia lista di viaggi da un bel po'.
Faceva parte di uno di quei luoghi "Ma sì, è qui vicino prima o poi ci andrò".
Il punto è che è stato un po' troppo poi, ma ho recuperato ed ho potuto meravigliarmi di un'isola dalla straordinaria bellezza.

Vi scrivo qualche informazione pratica per l'organizzazione di una settimana nella bellissima isola delle Baleari.





Il volo
Abbiamo volato con la Vueling facendo scalo a Barcellona. Non è un volo super comodo, ma era l'unico disponibile. Purtroppo da Bologna e da Venezia (da quest'anno la EasyJet ha il diretto!!) non c'erano voli diretti e la soluzione migliore, per non doverci spostare in altri aeroporti più lontani era questa.
Purtroppo ad agosto i prezzi, sebbene abbiamo fatto una prenotazione molto anticipata, erano molto alti, ma non proibitivi.
All'andata uno scalo breve, al ritorno invece uno scalo un po' più lungo (circa 8 ore) ci ha permesso di visitare un pezzettino della bellissima Barcellona.
Direi che male non è andata!




Bagaglio a mano
Ho imparato negli anni a portarmi in viaggio sempre meno bagagli pesanti. Viaggiare leggera mi fa sentire meglio, non solo per il bagaglio, ma per il pensiero di lasciare a casa cose che effettivamente non servono.
Quindi io e il piccolo viaggiatore (ma mi hanno seguito a ruota anche Milly e la sua bimba) siamo partiti con un piccolo trolley a mano, con tutto il necessario per passare una settimana sull'isola. E poi, diciamolo, che ti serve quando sei al mare? Costumi, vestiti leggeri e creme solari...

Noleggio auto
Il metodo più bello e indipendente per muoversi nell'isola è la macchina. All'aeroporto si trovano un sacco di car rent, ma io sono solita a prenotare prima della partenza per non dovermi trovare a piedi...
Mi raccomando, richiedete sempre il seggiolino per i bambini, molte compagnie lo danno compreseo nel prezzo, altre in aggiunta, ma prendetelo SEMPRE.


Soggiorno al  Royal Son Bou
Non un Hotel qualunque ma un hotel dedicato alle famiglie, e soprattutto, è il caso di dirlo, ai bambini. Un mondo creato ad hoc per loro, dove i genitori possono far vacanza è i bambini divertirsi. C'è da dire che a me non piace la vacanza da passare sempre all'interno di una struttura; il Royal Son Bou è però stata un'ottima base per le nostre escursioni e un luogo perfetto per i momenti di convivialità. Vicino al mare e ad una delle spiagge più belle dell'Isola, da cui prende il nome, ha poi una piscina ENORME, e una per i più piccoli con tanto di scivoli e giochi. Hanno un baby club e tutto quello che può intrattenere un bambino con l'argento vivo in corpo!
Tutto è studiato per i piccoli ospiti: colazione e cena sono a loro misura, si servono da soli, si scelgono piatti, posate e cosa mettere sotto i dentini.
E se a pranzo sei in giro per l'isola (come abbiamo fatto noi)? Ti preparano un box con panini, frutta e bibite per gustartelo in qualche spiaggia. 
Bello no?



E il ritorno
Il rientro è sempre un po' sofferto, si sa, le vacanze non vorresti finissero mai, se te lo dice anche un bambino di 6 anni siamo apposto!
All'alba abbiamo preso il volo per Barcellona, e abbiamo continuato il nostro viaggio ancora per qualche ora tra la Rambla e la Sagrada Familia! Di questo e molto altro vi racconterò in altri post!


E voi ci siete stati a Minorca? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti :).










DREAM SEA SURF CAMP, COLLEZIONA MOMENTI NON COSE

by 7:25 PM
 



Colleziona momenti non cose.

Una frase bellissima d'effetto, tanto facile da dire, ma che non ci soffermiamo troppo spesso a capirla, a capirne il significato.
Siamo troppo materialisti? 
Ci stiamo perdendo qualcosa?
Forse dovrei porle al singolare queste domande.



Durante il mio viaggio in Portogallo, a settembre dell'anno scorso, ho provato un nuovo modo di viaggiare, ho passato qualche giorno in un surf camp.
Io adoro lo stile di vita dei surfisti, tutto quello che ci gira attorno, l'attesa dell'onda perfetta, il silenzio di fronte al mare, la condivisione nelle chiacchiere tra una tazza di caffè e l'altra.

Sono stata al Dream Sea Surf Camp in Alentejo, a Praia Grande sull'Oceano Atlantico. Un campeggio con vista mare...
Penserete che tutti i campeggi possono avere vista mare, ma vi assicuro che questo ha una marcia in più, soprattutto se siete amanti del surf.
Si dorme in tende, non in tende comuni, in tende con struttura in legno, dotate di materassi e piumini, non dovrete nemmeno preoccuparvi di portarvi il sacco a pelo da casa!
Sono super comode e carine, non c'è la corrente elettrica, i bagni sono in comune, e non c'è la connessione internet: direi un ottimo posto per staccare la spina e rigenerarsi.
Ti devi adattare, devi avere uno spirito libero, condividere spazi, mangiare al tavolo con persone sconosciute e che parlano un'altra lingua.
Per me tutto questo è stato bellissimo.

La colazione e la cena vengono fatte all'aperto, con i piedi sulla sabbia; puoi parlare con la ragazza Australiana, con il ragazzo Tedesco o quello Italiano. Tutti hanno esperienze diverse, alcuni sono lì di passaggio, altri sono lì da mesi e non sanno ancora quanto si fermeranno.
Finito di mangiare ognuno si prende il proprio piatto e va a lavarlo.
Io per prima non era più abituata ai campeggi, alla condivisione di troppi spazi, soprattutto considerando che l'età media era di molto inferiore alla mia...

Ma cosa si fa in un surfcamp?
In teoria si impara a fare surf tra le onde dell'oceano con istruttori qualificati, per principianti e per chi sa già di essere o goofy o regular.
Ho scritto in teoria, perché nei tre giorni in cui ci sono stata io l'oceano ha pensato bene di essere più calmo di una laguna e quindi non si è fatto nulla.
Ma non crediate sia l'unica attività possibile.
Oltre al surf ci sono lezioni di Yoga (e la location con vista mare è da invidiare), calcio, calcetto e altre attività sportive che ho volutamente ignorato solo perché sono pigra... e gite a Lisbona in giornata.
Una delle cose che ho amato di più, oltre a risalire dalla spiaggia in salita con una pendenza del 30 per cento, è stato oziare tra gli alberi in colorate amache, dove leggere lontano dal caos, con compagni solo gli uccellini che mi infastidivano dolcemente con il loro cinguettio.
Ah che meraviglia, dovremmo tutti avere un'amaca vista oceano....






Colleziona momenti non cose.
Ecco, io ho collezionato alcuni momenti al Dream surf camp: l'amaca, l'hamburger mangiato a piedi nudi sulla sabbia, il respiro dell'oceano, la tazza di té bollente mentre il sole si tuffa nel mare...






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