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LA LAGUNA A RITMO DI BLUES, UN VIAGGIO LUNGO UN LIBRO

by 12:30 PM



"Sembra di stare su un'isola in mezzo al lago. Ma è come se il lago si allargasse sempre di più, mettendo più acqua tra noi e l'altra sponda".

A. Mella


Me ne vergogno.
Mi vergogno perché la laguna io non la conosco.
Eppure è là a due passi da me.
Conosco il Lido
conosco Chioggia,
conosco il mio luogo segreto vicino all'aeroporto.

Conosco troppo poco, e non lo sapevo.
Non lo sapevo prima di leggere un libro che mi ha fatto viaggiare.
Il caso.
Avete presente quando non cerchi qualcosa, ma quel qualcosa ti cade in testa nel momento giusto?
Quello era il momento giusto.
Un invito alla presentazione di un libro.
Ma come? tu hai scritto un libro? Ma è una cosa stra bella , ma ma ma ....e non ti escono più parole dalla bocca perché il misto di sorpresa, curiosità e felicità prendono il sopravvento.
Ma non ho voglia di aspettare la presentazione, e corro in libreria.
Dovete sapere che io con i libri ho un rapporto di amore e forse anche amore è riduttivo.
Amo i libri.
Amo quelle paroline che scorrono veloci sotto i miei occhi mentre il profumo della carta mi inebria.
Amo i libri come oggetto, come compagnia, come strumento di viaggio...loro mi fanno viaggiare stando comodamente seduta.
Ho iniziato a leggere Marittimo Blues, senza sapere di cosa parlasse, senza sapere che erano dei racconti e non uno, senza sapere che mi avrebbe incollata alle pagine con la voglia di sapere cosa succedeva dopo.
Non ho visitato nessuno dei luoghi raccontati nel libro.
Ma ci ha pensato l'autore a farmeli conoscere, e riga dopo riga, pagina dopo pagina, io sono stata in quel luogo accanto ai personaggi che lo hanno popolato.
Ero a Pellestrina. Voi la conoscete? io ce l'ho veramente "sotto casa" e non ci sono mai stata, ma ho camminato vicino a Mattia con le mani sempre in tasca, e l'ho vissuta, nel bar dove ha lavorato per la stagione e immaginando i disegni del "più grande illustratore di tutti i tempi"...
Ero a Sant'Erasmo "l'orto di Venezia, come la chiamano..." dove Matteo avrebbe potuto piantare dei carciofi in quel lembo di terra che aveva ereditato.
Avrebbe potuto farlo mentre pensava al passato.
Avrebbe.
Ero con Agnese e le sue lacrime trattenute in un addio...

I racconti si susseguono, si accavallano. Filo conduttore, un mare.
Un mare, anzi la laguna che da Venezia fino alla Slovenia racconta di gente che l'ha vissuta, che l'ha amata...che...
Si è cullati, le immagini nella mia mente scorrevano cullate da un mare lento.
Ci si sofferma ogni tanto, si torna indietro di una pagina, poi la si prosegue come il va e vieni della marea.
Il mare abbraccia i suoi personaggi.
I personaggi abbracciano il loro mare.
E' un legame indissolubile, è la forza della natura...
"Le loro storie sono come il blues: danno vita a una melodia struggente e intensa, a volte ballabile, a volte troppo intensa per essere anche solo canticchiata a fior di labbra".

Io non so se a voi capita lo stesso, ma io mi immedesimo talmente in quello che sto leggendo che alla fine i personaggi prendono una forma quasi reale.
Hanno un volto, hanno colori.
Non è fervida immaginazione.
E' l'autore che, con la sua minuziosa, accurata e mai banale descrizione-, lo rende possibile.
E in Marittimo Blues questo è possibile.

N.B.: questo articolo non vuole essere una marchetta, o pubblicità o che dir si voglia. Parlo di un libro per viaggiare, e io viaggio e scrivo di viaggi...

Un grazie ad Andrea per il viaggio.



ITINERARIO DI 23 GIORNI TRA CALIFORNIA, ARIZONA. UTAH E NEVADA

by 6:56 PM

Se avete in programma un on the road tra i parchi (e non solo) nell'ovest degli Stati Uniti, questo articolo è tutto per voi.

Anche se avete meno giorni a disposizione.

Anche se volete vedere solo alcune cose e non altre.

Questo articolo racchiude il viaggio che ho fatto quest'estate con tante informazioni che possono esservi utili  per visitare un pezzetto degli Stati Uniti. Io sono stata via in totale 23 giorni dal 20 luglio all'11 agosto, ma ovviamente l'itinerario può essere ridimensionato, l'importante è che possa esservi da spunto e soprattutto utile! 

Ho fatto base in California, in Orange County, dove ho degli amici, e poi sono partita per un on the road che mi ha portato a spasso tra Arizona, Utah e Nevada. In alcuni posti c'ero già stata, ma devo dire che a distanza di anni, l'emozione c'è stata ancora, anzi devo dire amplificata.

È stato il mio quarto viaggio in California, ma non avevo mai avuto a disposizione così tanti giorni, quindi ho preso la palla al balzo per esplorare i "dintorni".

VOLI

Ho prenotato i voli con KLM a seguito di un'offerta. Ho acquistato la tratta Venezia-New York- Los Angeles e Los Angeles-Atlanta-Venezia sul sito di KLM ma operati da Delta Airlines, costo di circa 500 euro A/R non male per il periodo. Il giorno della partenza in aeroporto ho però scoperto che il volo era stato cancellato perchè un passeggero aveva avuto un malore e l'aereo era ritornato indietro. Caos totale, il periodo non era dei migliori visto anche gli scioperi in molti aeroporti europei. Alla fine ho perso un giorno e sono partita la mattina dopo via Amsterdam con KLM. 

AUTO

Nemmeno per noleggiare un' auto sembrava essere un buon periodo, ma cercando e valutando bene sono riuscita a trovare le soluzioni adatte. I prezzi erano comunque alti, ma l'alternativa era non viaggiare che però non era tra le mie opzioni, quindi ho preferito risparmiare su qualcos'altro ma finalmente tornare negli Stati Uniti. 

Per l'on the road, mi sono affidata a AutoeuropeÈ stata la mia prima esperienza con loro e mi sono trovata davvero molto bene. Se andate a sbirciare nel sito troverete dei prezzi davvero competititvi. Con il costo di un'auto basic (se avessi prenotato in qualunque altro rent car) ho noleggiato una Ford Escape 4x4 nuovissima e super comoda. Quando si macinano tanti km, la funzionalità ed il comfort credo siano delle caratteristiche da non sottovalutare.

VARIE ED EVENTUALI

Non sto ad indicarvi tutti i costi che ho sostenuto, perchè cambiano spesso, vi dò delle indicazioni di massima, anche perchè quello che può essere economico o troppo costoso per me, per voi potrebbe non esserlo. 

Per dormire la spesa a notte variava dai 70 ai 180 euro per una tripla, spesso senza colazione. Ho dormito in campeggi, casette di legno in mezzo al nulla, hotel di vario tipo.

Per l'entrata ai Parchi vi consiglio di fare assolutamente il Pass Annuale: con 80 dollari potete entrare in tutti i Parchi Nazionali degli Stati Uniti: conviene perchè visitando anche solo 3 parchi ammortizzate la spesa. 

I 23 giorni sono stati suddivisi in due giorni ad Irvine, dodici giorni a spasso tra California, Arizona, Utah e Nevada e altri sette giorni in Orange County da dove poi mi sono spostata giornalmente per visitare la costa e per ritornare a San Diego e a Los Angeles.

Per costruire il viaggio on the road ho chiesto una mano a Paola di Scusateiovado che mi ha dato delle super dritte. Volevo un itinerario slow in modo da non dover passare la maggior parte del tempo in macchina, ma avere la possibilità di vivere con più calma tutte le tappe. Col senno di poi l'avrei fatto ancora con più calma, che vi devo dire, sono fatta così, amo assaporare i posti con il dovuto tempo. Alla fine mettendo insieme i posti che volevo vedere  e i suoi consigli ne è venuto fuori un super itinerario. Adoro organizzarmi viaggi, ma è indubbio che i consigli da parte di chi quel posto lo conosce meglio sono un valore aggiunto e di lei mi fido tantissimo e infatti che chicche mi ha fatto scoprire!!! Date un'occhiata al suo sito Viaggi di nozze low cost (non solo per lune di miele eh).

Situazione Covid/requisiti di entrata negli Stati Uniti: consultate tutti gli aggiornamenti sul sito Viaggiare Sicuri


Giorno 1 e 2 Orange County - California

Irvine si trova in Orange County, la regione delle arancie, conquistata dagli spagnoli verso la fine del 1700 ed ora sede di importanti università. Qui ci vivono degli amici che ogni tanto vado a trovare, per quello parlo spesso di California, perchè oltre ad amarla voglio bene anche alle due personcine che ci abitano. Irvine è una città perfetta tutta pulita, con quartieri super attrezzati, ognuno con scuole, impianti sportivi, piste ciclabili, percorsi pedonabili e outlet carini per chi ama lo shopping! E poi dista 20 minuti da Laguna Beach e Newport Beach che io AMO.

Giorno 3 Seligman - Arizona

A Seligman ci volevo andare perchè è il posto che ha ispirato l'autore di Cars il cartone animato. Beh ho amato quel minuscolo paesino sulla route 66 dove tutto ricorda Saetta McQueen e Cricchetto. A Needles sono andata a vedere dove viveva il fratello di Snoopy, Spike e a Oatman mi sono immersa nel far west con tanto si saloon e cercatori d'oro.

Giorno 4 Grand Canyon - Arizona

Nel 2006 quando vidi per la prima volta il Grand Canyon mi ero commossa ripromettendomi di tornarci ancora. A distanza di 16 anni l'emozione è stata ancora incredibilmente grande. Non ci sono parole adeguate per descriverne la bellezza, è una cosa che parte dallo stomaco, un po' come le farfalle da innamoramento...In questo tour me lo sono goduta di giorno, di sera e pure la mattina dopo per fare il pieno di natura spettacolare, e ne sento ancora una nostalgia pazzesca.

 

Giorno 5 Page - Arizona

Con base a Page le cose da vedere sono tantissime! In primis l'Antilope Canyon con uno dei tour dedicati; prenotate con anticipo il tour nell'Antilope Canyon per non perdere l'occasione di vivere un'esperienza indimenticabile (ve ne scriverò presto, perchè merita un articolo), l'Horseshoe Bend che per quanto possa sembrare inflazionato è assolutamente da vedere, perchè resta uno dei posti più belli che io abbia mai visto, la Diga di Glenn Canyon impressionante anche per chi non ama questo genere di cose. 

Giorno 6 Monument Valley - Confine tra Arizona e Utah

Posso dire di essere rimasta senza parole alla Monument Valley? Ed è difficile che questo accada. Un tuffo in un film western, una realtà che non mi aspettavo. Perchè è tutto bello in foto e in video, ma visti dal vivo certi luoghi fanno male da quanto incredibili sono. Da visitare in zona il Parco Statale di Gooseneck, splendido e soprattutto senza turisti, che non è una cosa da sottovalutare.

Giorno 7 e 8 Moab - Utah

Con base Moab che tra luglio e agosto ha picchi di 45 e oltre gradi, ho visitato Arches Park, rigorosamente da prenotare con largo anticipo (almeno quando sono andata io le entrate erano contingentate, consultate il sito) e visto le temperature estive vi consiglio di farlo in orari molto mattinieri. Ho visitato poi Canyonlands Park, praticamente deserto durante una giornata particolarmente piovosa, che però non ha limitato la mia voglia di scoperta. La pioggia mi ha dato tregua giusto il tempo di andare a vedere il Mesa Arch: non c'era nessuno, e anche con un cielo che prometteva poco di buono lo spettacolo è stato assicurato. Da non perdere la potash road, ma solo se avete un auto che lo permette visto che è tutto sterrato a tratti impegnativo. 


Giorno 9 Capitol Reef - Utah

A Capitol Reef molti sentieri erano chiusi per le forti piogge che si erano riversate nei dintorni  causando diversi Flash Flood ovvero allagamenti improvvisi e molto pericolosi. Ma le alternative sono sempre dietro l'angolo e oltre a fare trekking si può far visita ai frutteti e nella stagione giusta raccogliere la frutta, oltre a mangiare delle stratosferiche torte di mele. Consiglio di prendere una sistemazione per la notte (io ho dormito a Torrey) con poco inquinamento luminoso perchè di notte le stelle sono incredibili!

Giorno 10 Bryce Canyon - Utah

Per raggiungere Panguitch (base per visitare Bryce Canyon) da Torrey, dovete assolutamente percorrere la Scenic Byway 12: i paesaggi cambieranno in continuazione regalando orizzonti sempre diversi. Dovrete per forza fermarvi spesso per foto e dalle vostre labbra usciranno dei  wow incondizionati: fermatevi più spesso che potete, ne varrà sempre la pena! Infine arriverete al più strabiliante, meraviglioso, incredibile parco mai visto (per me ovviamente): il Bryce Canyon. Anche qui sprecherò parole quasi fosse una dedica d'amore in un articolo, nel frattempo segnatelo assolutamente come meta da non perdere. Perdeteci tutto il giorno, gustatevelo in ogni angolo, perchè poi vi mancherà.

Giorno 11 e 12 Saint George - Utah

A Saint George ho fatto base per due giorni, perchè anche qui le cose da vedere nei dintorni sono tantissime. Le ho viste tutte? Ovviamente no, nemmeno la metà di quello che mi ero prefissata....ma va bene così. Visitate la Red Cliffs Recreation Area: è un canyon da percorrere con piscine d'acqua da attraversare e piccole arrampicate in sicurezza, peccato che qui l'acqua caduta nei giorni precedenti non era arrivata...ma merita davvero!

Lo Zion National Park invece è il parco che meno mi è piaciuto, ma credo sia dipeso soprattutto dal fatto che visitarlo in un' unica giornata non sia minimamente sufficiente per farsi un'idea. In più c'era tantissima gente, con code che si formavano in attesa dello shuttle che porta i visitatori nei vari punti del parco. Quasi tutti si concentrano in un unico percorso, il Navarro Trail, un sentiero lungo e impegnativo che si addentra in un canyon da percorrere dentro il letto del fiume. Quel giorno l'allerta Flash Flood era alta e sconsigliavano di farlo... Indovinate un po'? Una marea di gente si è riversata sul fiume che non era un fiume ma fango. Qualche settimana dopo una ragazza è stata travolta e dispersa dalla piena improvvisa. Sì è vero, gli americani fanno parecchio terrorismo con queste inondazioni, ma anche improvvisarsi esperti e ignorare i segnali non è particolarmente geniale.

Ok, ho divagato, per dire che non ho apprezzato il parco, e che per forza di cose dovrò ritornarci (uhhh che peccato) per vederlo nella sua massima bellezza e senza troppi turisti...chiedo troppo? 

Giorno 13 Las Vegas - Nevada

Ho salutato Saint George facendo qualche passeggiata in città e nei dintorni per poi dirigermi  a Las Vegas. La mia terza volta nella città che non dorme mai. E perchè ci sei ritornata vi chiederete? Beh per spezzare il viaggio fino ad Irvine, e per visitare la spettacolare diga di Hoover. Ho scritto questo post con le mie ultime impressioni L'essenza e assenza di Las Vegas. 

Giorno 14+1 settimana - Orange County - California

Facendo base ad Irvine ho visitato la costa e le spiagge di Laguna Beach, Newport Beach, Dana Point.

Sono andata a San Diego a vedere qualcosina che mi mancava...

Sono stata a Hollywood ai Warner Bros Studio e a Los Angeles all'Osservatorio Griffith.

Ho provato ristorantini carini, ho visto tramonti degni di wooow a ripetizione, giocato a Pickleball e assaporato ogni momento in posti che chiamo casa.

Ma di questo e molto altro vi racconterò a breve!

Chi ha osato sedersi sul posto di Sheldon????





Noleggio Auto in collaborazione con AutoEurope

Tutte le foto sono di mia proprietà, se le scarichi e pubblichi da qualche parte scrivi che sono mie! Grazie














CAORLE, COLORE E PROFUMO DI MARE

by 9:49 AM


 "Rosso al rosso, 
verde al verde
avanti pur la barca 
non si perde" 


Abbiamo luoghi vicino a casa di una bellezza disarmante.
Non sempre sono palazzi, castelli o città.
Non sempre ci accorgiamo che la natura regala il meglio di sé in tutte le stagioni, e che a fine estate il tepore caldo che si mescola all'aria frizzante rendono le giornate desiderose di essere vissute.
Caorle è una graziosa e piccola città che si affaccia sul mar Adriatico in una Venezia che volge ad oriente.
La conoscevo molto marginalmente, la associavo solo ad una località balneare di quelle in cui calpesti i piedi del vicino nel tragitto per andare a farti il bagno.
Ora che l'ho conosciuta meglio mi sento di portarla sul palmo della mia mano.
E' colorata, di quel colore forte e vivo che fa venire il buonumore.
Le casette, i negozi, le panetterie con le loro vecchie insegne, sono colorati.
Sono vivi,
sono il filo conduttore tra passato e presente.
Il colore.
Questo a ricordare che era un'usanza tipica dei paesini nel Veneziano indicare la giusta via al marinaio che rientrava in porto la sera e riconosceva al primo sguardo tra la foschia alzata dal mare la propria casa.
Questa tradizione non si è mai perduta nel tempo benché i marinai abbiano mezzi più efficienti per riconoscere la via di casa.
Ma è bello, ha un che di romantico se ci pensate.
Penso alla moglie sulla soglia di casa azzurra che aspetta con le mani in grembo il marito stanco del giorno ma con la gioia negli occhi di ritornare dalla propria famiglia...
E lui arriva, ammaliato dall'azzurro della sua casa, dall'azzurro del mare appena lasciato ma sempre presente, dall'azzurro degli occhi che lucenti lo aspettano.
Un luogo che lascia spazio a storie e immaginazioni.

Puoi perderti tra le stradine strette, dove il sole fatica ad entrare, dove le spalle quasi toccano le pareti, dove i bambini si rincorrono con risate che mettono allegria.
Puoi fermarti a fissare i muri dipinti nel linguaggio dei pescatori, dove barche si inseguono, e timoni guidano la giusta via, dove vecchi e astuti proverbi erano legge tra quelle mani piene di calli e di sale.
Sono i ricordi, impressi nel tempo, indelebili tra il vecchio e il nuovo.
Per non dimenticare.
Per ricordare.
  
I Caorlotti e qualche turista passeggiano, si godono la brezza del mare di un'estate tardiva. Si fermano sotto il campanile cilindrico del Duomo che imponente domina e sovrasta la città. Vanno verso la spiaggia, si soffermano sul lungo mare ad ammirare le sculture impresse sulle rocce, sugli scogli. Opere del concorso "scogliera viva" che ogni anno anima la zona di scultori che si mettono all'opera...
E lì in fondo eccolo, il Santuario della Madonna dell'Angelo, tra terra e mare, meta di pellegrinaggi e spiritualità, scampato molte volte alle mareggiate. Tradizione, o leggenda, narrano che in tempi remoti la statua della Vergine fosse stata trovata che galleggiava in mare da dei pescatori, che però non riuscirono a tirarla a riva perché il basamento di marmo su cui poggiava era troppo pesante. Per volere del Vescovo, il compito di sollevarla e portarla in chiesa fu affidato all'innocenza di alcuni bambini...cose curiose!

Dalla terra ferma al mare, o meglio alla Laguna.
Questa sconosciuta che aveva creato in me delle aspettative. Meravigliose aspettative.
E non sono state deluse.


Vi racconterò presto di un mare impalpabile, e di uno scrittore che cacciava tra i canneti!


Barche si inseguono, e timoni guidano la giusta via...

Le vecchie cassette postali

I vicoli stretti stretti e coloratissimi


Puoi perderti tra le sue vie e i suoi colori


Il Santuario della Madonna dell'Angelo


Colori vivaci anche lungo il mare



INFORMAZIONI UTILI
-Per informazioni, curiosità e itinerari vi consiglio di consultare il sito diTurismo Caorle
-Per avere sempre notizie aggiornate sulla Venezia Orientale con eventi, biciclettate, escursioni in barca in Laguna e molto altro collegatevi alla Pagina Facebook di I'VE . Molti di questi eventi sono gratuiti! 


IL BAGNO TURCO A ISTANBUL? UN'OPERA D'ARTE.

by 10:47 AM



Alcuni anni fa sono stata ad Istanbul.
Folgorazione, ma di quelle che il tempo che ho dedicato alla visita, avrebbe voluto moltiplicarsi all'ennesima potenza.
Per un motivo o per un altro non ci sono più ritornata, dovevo a dicembre, ma un imprevisto ha sfumato un sogno.
Facciamo che è solo un rinvio.
Tutto sommato è una meta vicina. Da Venezia in poco più di due ore con la compagnia di bandiera turca si è in una dimensione tra oriente e occidente, in un luogo che fa da confine...la porta d'Oriente.

Oggi vi parlo del Bagno Turco, e della mia esperienza.

Premetto velocemente che i bagni turchi sono nati dalla necessità di igiene che vigeva nelle terre ottomane. Ora le case sono costruite con servizi igienici, ma gli hamam sono rimasti come luoghi di rilassamento e di ritrovo. Del resto la pulizia è tra i riti principali imposti dalla religione islamica, basti vedere al di fuori delle moschee le sorgenti d'acqua per lavare e purificare il fedele prima di entrare.

Sono stata al Cemberlitas Hamami, in un tramonto di inizio novembre, quando il sole si stava spegnendo e le luci di una città cosmopolita cominciavano ad accendersi.
E' il secondo hamam più famoso di Istanbul, beh risale al 1584, di anni ne ha sulle spalle e anche di persone che ci sono passate. Diciamo che negli ultimi anni il suo leggendario nome è diventato un pò troppo turistico, ma io lo ricordo come un'esperienza che sono felice di aver fatto.
L'ingresso per le donne è separato da quello degli uomini e comincia in uno spogliatoio. Ero abituata ai bagni turchi nelle SPA qui in Italia, che sono delle piccole stanze piene di vapore, alcune con una fontanella che sgorga acqua fresca.

Istanbul è stata una vera rivelazione in questo senso. Dopo averti consegnato un piccolo telo, il Peshtamal,l e una spugna naturale ti dicono di spogliarti e di entrare nella sala.
Si passa a questo punto nella seconda area, dove si trova la Gobek Tasi ovvero la pietra ombelicale, una grandissima piattaforma di marmo a forma esagonale, posizionata al centro della stanza  che viene riscaldata all'interno. Su questa pietra ci si stende, o ci siede e ci si rilassa cominciando a sudare. Suggestiva è la luce che filtra dalla cupola nel soffitto.
Tutto attorno alla piattaforma ci sono delle piccole celle intervallate da colonne all'interno delle quali delle piccole fontane sgorgano acqua fresca, o a me sembrava tale visto che ero a livelli molto alti di sudorazione. Si può prendere una scodella e rinfrescarsi o sciacquarsi semplicemente con le mani.
Ma la cosa più bella è quando il personale del Bagno turco ti chiama per farti l'esfoliazione con tanto di massaggio. Una vera goduria. Una signora, anch'essa mezza nuda visto il caldo lì dentro, comincia a farti un trattamento. Ogni cellula del corpo viene rinnovata, sentivo il battito del cuore accelerato, e un senso di pace infondersi nel corpo...
Non rilassatevi troppo però, o il risveglio potrà sembrare traumatico. Io ero seduta con gli occhi chiusi ad assaporare quelle mani sapienti che mi massaggiavano, e quando hanno smesso non mi sono preoccupata di controllare dove fosse andata la gentile signora. Non molto tempo dopo una secchiata di acqua fredda mi invade corpo e anima facendomi sobbalzare e mancare il respiro..tutto in un attimo, per sentirmi subito dopo troppo bene, un vigore nuovo si era impossessato di me.
Un esperienza da fare, non solo per il trattamento, ma anche per la struttura che mi ha ospitata che è una vera e propria opera d'arte.
Si può poi continuare il percorso in ammollo in una calda piscina, per poi sorseggiare delle dissetanti tisane di fine seduta.

Lo so, penserete che sia una trovata turistica, che tutto quello che un tempo il bagno turco rappresentava è ormai sparito, ma vi posso assicurare che non è stato così. Non molti turisti, cortesia e disponibilità erano presenti e ad un prezzo (almeno qualche anno fa) economico.

Per il vostro prossimo viaggio a Istanbul mettete in preventivo una sosta relax!

Non avevo fatto foto all'interno, ma se volete farvi un'idea visiva date un occhiata qui.


MONTAGNANA, COSA VEDERE IN UN GIORNO

by 7:33 PM




Questo è un post dedicato ad una della meraviglie dietro casa.
Uno di quei luoghi dove passare una giornata, di quelle lente, per assaporare nuovi gusti e per stupirsi ancora una volta delle bellezze che abbiamo a portata di mano.


Montagnana si trova ad una cinquantina di chilometri da Padova, oltre i Colli Euganei, a sud in un tratto di pianura con una vista che spazia sul paesaggio circostante, facile meta,  per una gita fuori porta.
Il suo nome deriva da motta, cioè piccola collina e aeniana, che, in epoca imperiale, era una stazione postale lungo la strada romana.

C'è da dire che appena la si scorge, non si può che rimanere estasiati dalla sua magnificenza: la sua eleganza medioevale invita a visitarla in ogni suo angolo e non solo a conoscerne gli edifici ma anche a gustarne le prelibatezze che ha da offrire.
Per chi abita a Padova o nelle città limitrofe, una giornata è il tempo ideale da dedicarci, per chi viene da un po' più lontano consiglio di fermarsi per un fine settimana e di scoprire altri borghi nelle vicinanze e nei vicini Colli Euganei.

Cosa vedere, fare e mangiare a Montagnana?
Ecco le cinque cose che non dovete perdere!
  


Le mura

La cinta muraria di Montagnana è splendidamente conservata e catapulta il visitatore in quel medioevo fatto di cavalieri, battaglie e città da difendere. La loro circonferenza misura circa due chilometri e sono costituite da merli, torri, cammini di ronda e alloggiamenti per militi. A renderla così fortificata erano stati i Carraresi, Signori di Padova, che intorno la metà del trecento hanno voluto potenziare le difese contro i loro rivali di Verona, gli Scaligeri, così costruirono la nuova cinta con la trachite dei Colli Euganei. L'interno delle torri era utilizzato come magazzini e alloggi per i soldati.
Come in ogni città fortificata, o quasi, era stato scavato un grande fossato nel quale si immettevano le acque di un canale, ora prosciugato.
Le Mura di Montagnana hanno due accessi: uno a est in direzione di Padova e uno a ovest verso Verona.







Castello di San Zeno e Mastio di Ezzelino

Il Castello di San Zeno venne fatto costruire da Ezzelino III Da Romano e prende il nome dalla vicina omonima chiesa. Il castello si trova in una delle porte di accesso alla città: fino al milleottocento era circondato da un fossato, arma in più di difesa dalle battaglie e invasioni. In un secondo tempo, quando il dominio del territorio passò a Venezia, non ci fu più bisogno di difese e il castello venne adibito a magazzino per i raccolti, per poi diventare alloggio militare fino alla prima guerra mondiale.
Oggi il Castello ospita il Museo civico e la biblioteca. 
Si può salire sulla torre, il Mastio Ezzelino, e arrivare a quaranta metri di altezza per ammirare Montagnana dall'alto a trecentosessanta gradi. Da lassù la vista non è male, ve lo assicuro! 






Duomo di Santa Maria Assunta

La chiesa in stile tardogotico era stata commissionata dal vescovo di Padova e per volere degli abitanti della città. Da non perdere al suo interno la Trasfigurazione del Veronese e due affreschi attribuiti al Giorgione.

Mangiare prosciutto 

Da "brava" padovana per me Montagnana è sempre stata sinonimo di prosciutto crudo. Infatti segnatevelo bene bene è una cosa da provare assolutamente. Il prosciutto di Montagnana a marchio D.O.P è a dir poco irresistibile: dolce e saporito... e poi si scioglie in bocca! Vi ho fatto venire un po' di voglia? 
Se volete vedere e capire come questa bontà (assieme ad altre specialità venete) viene creata e lavorata, potete andare a far visita al salumificio Brianza, dove agli amanti degli insaccati sembrerà di stare in paradiso. Oltre a guardare, si può assaggiare!



Perdersi tra le vie 

Come in ogni città, trovo che passeggiare senza una meta, sia il modo giusto per scoprire angoli nascosti, botteghe artigianali, caffè dove fermarsi per una breve sosta. Montagnana non è molto grande, quindi anche per i più pigri sarà piacevole camminare in mezzo alla storia che ancora si riesce a percepire.



Informazioni utili

-Per qualsiasi richiesta e informazione sulla città di Montagnana consultate il sito visitmontagnana.it

-Ogni anno a maggio si tiene la Festa del Prosciutto... io direi che non potete perdervela!

 possibile visitare la città con una guida che vi spiega molto bene la storia di Montagnana e i suoi segreti, per esperienza affidatevi a Mirabilia.

-Dove mangiare tipico? Io ho provato Dulcis la bottega del gelato, che non fa solo gelati ma è un bistrot con piatti locali. Io ovviamente ho mangiato prosciutto di Montagnana, formaggi tipici e una buona birra Estense. Si trova in Piazza Vittorio Emanuele II e si può pranzare in esterno con una bellissima vista sul Duomo.



Articolo scritto in collaborazione con VIsit Montagnana.






LOS ANGELES IN DUE GIORNI

by 11:09 AM





Los Angeles, la città degli angeli, degli sfarzi, del cinema.
La città che non dorme mai, dove ogni angolo lo hai già visto in qualche serie tv o in qualche film che hai amato.

La verità è che mi immaginavo tutto molto più romantico. Lo so, lo so, ma dovete capire che io sono cresciuta con il mito di Hollywood e di tutta la grande fabbrica cinematografica che ci sta dietro. La mia prima volta in California, e parlo di undici anni fa, a Los Angeles e dintorni non ci ero voluta andare, forse per mantenere intatto il mondo che mi ero immaginata. Sono sicura di non essere l'unica a pensarla così e soprattutto non sono l'unica ad aver deciso alla fine di controllare con i propri occhi. Molte cose, per esempio, me le immaginavo diverse, altre però sono riuscite lo stesso ad emozionarmi un pochino, beh capitemi... 
Io nel frattempo continuo a sognare, la realtà è un'altra cosa.

Ma in due giorni, di più non le ho dedicato, cosa si può vedere a Los Angeles?

Griffith Observatory

Un vero e proprio osservatorio astronomico che domina la città di Los Angeles ed è situato all'interno del Griffith Park, un immenso parco dove potete trovare un'ottantina di chilometri di percorsi aridi e selvaggi per passeggiare e fare trekking.
Non l'ho potuto visitare perché quando ci sono andata i posti per parcheggiare erano esauriti, anche lungo la strada. Pazienza mi sono detta, mica può andare sempre tutto bene, anche perché era una giornata molto fosca. Mi sono fermata in uno spiazzo e ho fatto questa foto alla città, che io trovo estremamente affascinante...



Scritta "Hollywood"

Dai, è uno sfizio che mi sono tolta, potevo non ammirala? La scritta originale risale al 1923 e in realtà non era "Hollywood", ma "Hollywoodland" il tempio dell' industria cinematografica, ed era illuminata anche di notte. Il progetto prevedeva che fosse un'insegna a termine, ma poi il flusso dei turisti fece cambiare idea e invece di toglierla l'hanno accorciata e restaurata così come la vedete ora, a dominare da sopra la collina la grande città. Ci sono molti punti dal quale poterla ammirare, io ho scelto quello meno invasivo e forse anche quello in cui non la si vede proprio bene, ma suvvia, non c'era nessuno in quel posto! Ho scelto una via, una delle tante del quartiere di Hollywood che era perpendicolare alla scritta. Una via residenziale lunga e diritta dove all'orizzonte si scorgono le grandi lettere. La via è Beachwood Drive e ho parcheggiato lungo la strada per poi tuffarmici in mezzo per far le foto. Ricordate che è una via residenziale, quindi se vedete il proprietario della casa davanti alla quale avete posteggiato l'auto, chiedete il permesso e magari fatevi due chiacchiere! 



Walk of fame

Chissà cosa mi ero messa in testa io. Le stelle sul marciapiede con il nome del grande artista di turno si sono rivelate una grande delusione. Viste e straviste in tv e in rete mi immaginavo qualcosa di molto più fico, invece la magia probabilmente è scemata per colpa di tutto il business che si è creato attorno, con negozi dai mille souvenir a qualsivoglia tema kitsch e milioni di statuine degli oscar in vari formati e colori.



Le impronte delle star

Lungo la Walk of Fame, davanti al TLC  Chinese Theatre si trovano le impronte di mani e piedi delle più famose star di Hollywood. A differenza del marciapiede stellato, questo luogo mi ha trasmesso un senso di "vero". Le impronte sono vere, insomma ho messo il palmo della mia mano sopra a quello di Al Pacino, chiedetemi se non ero felice?? Dal 1927 grandi star del cinema hanno lasciato la loro impronta sul cemento davanti a questo teatro. Curiosità: per lasciare l'orma bisogna essere in vita e aver ricevuto almeno un Oscar! Ad oggi si contano più di 200 impronte di mani, piedi e autografi.





UCLA

È l'Università pubblica tra le più prestigiose al mondo e io mi ci sono persa dentro, non ero mai stata in un Campus così grande, o meglio in un'università in generale escludendo quella della mia città che è tra le più antiche del mondo!
Mi ci ha portato in visita la mia amica californiana, attraverso i luoghi dove ha studiato e dove tutt'ora torna per le sue ricerche di lavoro; sono passata in mezzo a centinaia di studenti che: studiavano, chiacchieravano, mangiavano, leggevano, si baciavano e telefonavano. Sono passata in mezzo alle loro vite in sordina, ammirando tutto quello che c'era attorno. Da non perdere lo store con i gadget dell'università, penne, matite, cappellino, felpe, magliette e qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente in questo momento. E poi il campo da football, perché lì lo sport durante gli anni universitari è una cosa seria!



Urban Light

A voi piacciono le installazioni? A me tantissimo e non volevo assolutamente perdermi questa di Chris Burden che si trova all'entrata del LACMA, il Los Angeles County Museum of Art. Sono duecentodue lampioni stradali provenienti dal sud della California, tutti diversi tra di loro e rimessi a nuovo dall'artista che li ha definiti così: "dichiarazione di una società civilizzata e sofisticata, danno sicurezza nelle ore di buio e sono belli da vedere".
Senza ombra di dubbio, aggiungo io.
Il loro massimo splendore lo si può ammirare al crepuscolo e alla sera quando si illuminano, ma a volte per questioni "logistiche" si finisce per vederli in pieno giorno. L'effetto wow è comunque assicurato!






Beverly Hills

Non è proprio un quartiere nel mio stile, sì insomma non posso nemmeno fare shopping perché dovrei fare un nuovo mutuo, ma io sono della generazione di Brenda e Brandon Walsh e di Beverly Hills 90210 e non potevo di certo perdermi questo posto. Un luogo ricco di eccessi e di persone a tratti stravaganti che merita di essere visto, anche solo per dare un'occhiata alle vetrine o per ammirare l'hotel di Pretty Woman!
Non ho una foto decente da pubblicare... sorry, ma vi metto questa che va bene lo stesso hihihi.



Photo Credit Web

Venice Beach

Una piccola Venezia, fatta di ponti e canali, forse è la zona meno conosciuta di Venice Beach, dove tutti invece si riversano sulla spiaggia e sul lungo mare. Quella zona poco conosciuta è fatta di una tranquillità piacevole e di case da urlo, che potenzialmente non potrò mai permettermi, ma perfette, quasi da sembrare finte. In riva all'oceano invece tutto cambia, tutto si trasforma in base alle esigenze. Negozi di chincaglierie o marijuana, artisti di strada, e suonatori improvvisati, senza tetto in mezzo alla sporcizia e pattinatori impavidi a schivare i passanti. Ma la cosa più bella per me resta lo skate park sulla spiaggia vista oceano. Io ci ho passato un bel po' di tempo ad osservare le mirabolanti acrobazie di giovani ragazzi e ragazze. 







Santa Monica

Il quartiere perfetto dove passare del tempo, o la vita. L'Oceano rumoroso, una spiaggia infinita, un luna park perenne sul molo, gente che fa sport a qualsiasi ora del giorno, e spazi dedicati ai più piccoli: niente male come prima impressione no? Santa Monica, dove finisce, o inizia (punti di vista) la mitica Route 66, dove l'ottovolante scende in picchiata verso il mare, dove ci si può sedere sulla sabbia e guardare uno spettacolo in prima fila senza stancarsi mai...






Nei giorni in cui sono stata a Los Angeles ero ospite della mia amica, quindi non ho testato molti posti, ma qualche consiglio riesco a darvelo...


Dove mangiare:

Se siete in zona Hollywood, tra Walk of Fame e impronte delle star andate a fare un salto da In & Out Burger (Sunset Blvd 6201) consigliato da Paola di Scusateiovado dove mangerete per niente sano, ma gli Hamburger sono davvero ottimi e ad un costo veramente cheap! Accaparratevi i tavolini all'aperto così eviterete di assorbire tutto l'odore di cibo hihihi. 

Se invece state passeggiando per Venice Beach e lo stomaco comincia a brontolare, fermatevi da Zelda's Corner (eh eh già il nome piace!). Un localino mignon in una strada laterale (9 Westminster Ave) che fa panini per tutti i gusti, ma la cosa che non scorderete mai per il resto della vostra vita saranno i mini Donuts che preparano al momento e che vi porteranno in paradiso per qualche minuto. Fateveli cospargere di zucchero e cannella!!!!

Se state passeggiando a Beverly Hills e avete voglia di qualcosa di dolce andate a fare un salto da Ladurée per prendervi delle gioie dolci dolci come i macarons (North Beverly Drive), non molto cheap, ma molto in stile Rodeo Drive!

Dove dormire:

Oltre ad abusare dell'ospitalità della mia amica, che comunque abita a settanta chilometri da Los Angeles una notte ho dormito in zona Santa Monica, in un appartamento prenotato al volo su booking. Non proprio economico, ma con una vista che spaziava fino all'oceano MERAVIGLIOSA. Un'appartamento per sei persone, e noi eravamo in sei, più accogliente di casa mia, con vetrate sul mondo per ammirare lo spettacolo dell'alba e del tramonto! Non trovo più il link, forse non è più disponibile, ma continuo le ricerche e poi vi faccio sapere; nel frattempo gustatevi la vista!


















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