Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query venezia. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query venezia. Ordina per data Mostra tutti i post

LASCIAMO IL VECCHIO, RACCOGLIAMO IL NUOVO. BUON NATALE E BUON ANNO!

by 9:24 AM



La vita è una questione di Scelte
Lo dico sempre.
Tu scegli cosa fare, come agire.
Io scelgo cosa fare, come agire.

Un altro anno di viaggi sta per finire.
Mi lascia dentro una pienezza, un senso di sazietà, un momento compiuto.
Ho cominciato con New York e le sue luci di inizio anno, poi Parigi a febbraio un po' grigia e spenta, ma con una forza grande per ricominciare.
Ho ciaspolato in Val di Fassa e ho riscoperto i miei cari e vicini Colli Euganei.
Sono ritornata a Disneyland e di nuovo in una Parigi insolita per me.
Ho riscoperto luoghi in un'Italia che ha ancora molto da farmi vedere, Perugia, Bellaria, e la mia amata Venezia, tra un workshop di fotografia e il lento perdersi tra le calli, e poi ancora montagna, e collina e mare, e i miei posti dietro casa...
La mia seconda volta in Egitto, a Marsa Matrouh con vista su un incredibile Mediterraneo, assaggiando cibo perfetto.
Poi sono volata a Minorca col piccolo viaggiatore e con Milly e la sua viaggiatrice, perché, ve lo ripeto per la millesima volta, viaggiare con i bambini fa bene, a noi, a loro... a voi!
Dopo Minorca è stata la volta di Lisbona, meravigliosa e di un pezzetto di Portogallo che mi è rimasto nel cuore.
Infine Bangkok, che mi ha fatto innamorare e che ha ancora un conto in sospeso con me; GRAZIE ad una persona speciale (si chiama Andrea eh) che me l'ha fatta conoscere in modo unico!
Ma non solo viaggi, tante persone incontrate, e altre re-incontrate.
Sorrisi e strette di mano, lunghe telefonate e la certezza che qualcuno è sempre lì ad ascoltarti quando se ne ha il bisogno.

Wow.

Ma a gennaio manca poco, e poi ricomincia il mio vagare.
Ho due viaggi pronti, beh pronti è una parola troppo grossa.
Ho il volo prenotato, qualche idea, poi lascio al caso come sempre, per avere la possibilità di fermarmi se ne ho voglia e di ripartire se quel luogo mi sta stretto.
Poi chissà...vado dove mi porta il cuore... e le offerte hihi.

Ci sono dei progetti per l'anno nuovo, che vi racconterò nello specifico, altri invece saranno una sorpresa. Uno comincia a breve, se il mio amico di fotografia si dà una mossa, e un altro che parlerà di chilometri...e poi? Beh seguitemi no?

Ultima cosa e non meno importante, anzi, più importante di tutte, vorrei ringraziarvi.
Vorrei ringraziarvi uno ad uno, ma finirei per annoiarvi.
Siete tanti che mi leggete, mi scrivete, mi mandate una mail per chiedere consigli o solo per salutarmi. E questo mi rende molto felice.
Vorrei abbracciarvi tutti con un sorriso grande.
Io ci tengo a scrivere dei miei viaggi, a volte mi demoralizzo, mi scoraggio, ma voi siete sempre lì a darmi una parola di conforto, e questo mi riempie il cuore!

GRAZIE

E visto che un po' fuori di testa lo sono, ho deciso di registrare questo video, per ringraziarvi, per farvi sentire la mia voce da gallina e per augurarvi un Buon Natale e un Nuovo Anno pieno di viaggi e progetti.














CARINZIA IN AUTUNNO, DUE COSE + UNA DA NON PERDERE

by 10:20 PM




C'è chi ama la montagna d'estate per fare del trekking e trovare una temperatura più fresca mentre in pianura la calura si fa sentire troppo; c'è chi la ama d'inverno tutta innevata con gli sci ai piedi e in corpo l'adrenalina.
C'è anche chi ama la montagna delle mezze stagioni, quelle che in molti snobbano, ma che a parere mio sono le più belle.

Prima che l'inverno facesse capolino sono stata in Carinzia, vicino a Hermagor dove ho soggiornato al Falkensteiner Hotel.

Un week end in pieno autunno, di quelli in cui la natura fa dei regali, quelli tra i più belli al mondo: i colori.
Chiamatelo foliage, indian summer o come vi pare, ma quella magia di incendiare (metaforicamente eh) foglie e alberi mi manda in visibilio.



In Carinzia io c'ero stata sia in estate che in inverno, splendida, funzionale, direi perfetta. Ma in autunno ha raggiunto per me l'apice della bellezza.
Primo fra tutti per la presenza di pochi turisti, poi come vi dicevo sopra, i colori, e le temperature ottimali hanno fatto il resto.

In un fine settimana si possono fare tante o poche cose, dipende dallo spirito con cui si affronta il viaggio. Io avevo deciso di rilassarmi e di stare a contatto con la natura.


Passare una mezza (o intera) giornata al Garnitzenklamm o forra del Garnitzen

No, non lo so pronunciare, e sì, è assolutamente da vedere. La natura in questo sentiero che poi si trasforma in forra ha lavorato di fantasia e di precisione. Posso veramente definirlo come un percorso incantevole, che fa restare a bocca aperta anche i più insensibili. Ci sono tratti in cui non si sa se guardare in alto, all'orizzonte o il sentiero che si calpesta, metteteci poi un po' di magia autunnale e il quadro diventa perfetto.

Il percorso è adatto ai bambini (che siano un po' camminatori però eh), agli amanti della natura e agli appassionati di geologia visto che ci sono duecento milioni di anni di storia impressi sulle formazioni rocciose.
Si costeggia un torrente che accompagna durante tutto il percorso con il suo fragore, si attraversano ponti e ponticelli (attenti alle vertigini). Alcuni tratti sono attrezzati con corde per facilitare il passaggio, che in alcuni punti può risultare scivoloso o a ridosso di una scarpata, ma vi assicuro che non c'è niente di pericoloso.
Il sentiero si può percorrere tutto ed è ad anello, oppure si può scegliere di tornare indietro prima di imboccare la strada forestale dove il tracciato diventa un po' più impegnativo, soprattutto con i bambini.
Una delle passeggiate più belle che io abbia mai fatto.












Lago di Pressenger ad Hermagor

Il lago, posizionato in un contesto meraviglioso e attorniato dalle montagne si trova al centro di una delle più grande cinture di canneti dell'Austria che hanno il compito di filtrare l'acqua rendendola così sempre pulita e cristallina... e si dice pure potabile. 

Ovviamente d'estate le attività da fare sono innumerevoli e varie, tanto da passarci un'intera vacanza, in autunno invece diventa un posto dove rilassarsi, fare passeggiate e perché no, leggere un buon libro mentre il sole durante il giorno lo permette.
Attorno al lago c'è un sentiero da percorrere passeggiando, ma è anche l'ideale per fare jogging in un'oasi naturale. Il percorso attorno al lago e' lungo circa sei chilometri e attraversa tutta la cintura di canne palustri.

Egger Alm


Se avete ancora un po' di tempo a disposizione fatevi un giretto presso Egger Alm, in quota. Da lì partono molti sentieri, si dice che se si mettono tutti insieme si raggiunge una lunghezza di mille chilometri...wow. Quando ci sono stata io il tempo non  era dei migliori e faceva freddo (non ero vestita adeguatamente) quindi ho solo dato una sbirciatina al carinissimo paesello che fa da passo. Passeggiando tra quelle casette in legno che parevano uscite da una favola, sentivo nell'aria il profumo invitante che usciva dalle locande lungo la strada.

Direi che ci devo ritornare, non solo per fare del trekking ma anche per assaggiare le specialità culinarie in alta quota!





Informazioni Utili
Ho soggiornato a Tropolach, poco distante da Hermagor al Falkensteiner Hotel, e la mia esperienza l'ho raccontata nell' articolo: Falkensteiner in Carinzia, relax tra le montagne

Hermagor di trova ad una manciata di chilometri dal confine Italiano, quindi può essere anche meta di una gita fuori porta per i vicini abitanti del Friuli Venezia Giulia.


La forra di Garnitzen si trova a Eggeralmstrasse ad Hermagor (sulla strada che porta a Egger Alm). C'è un parcheggio dove lasciare la macchina e all'interno ci sono panchine se si vuole fare un pic nic.


#incollaborazione


TRAVEL & FOOD: LE SARDE IN SAOR

by 8:13 AM



"Cibo di marinai e scorta da terraferma"


La notte dormo poco e quando mi sveglio o leggo, o penso.
In una di quelle volte che il mio pensiero ha vagato per lande desolate, ho avuto un'illuminazione.

Perchè nel blog non inserisco una pagina dedicata ai cibi scoperti in viaggio? E perché non chiedo anche ai viaggiatori di cucinarli assieme a me?
E così, folle come tutte le mie follie è cominciato questo progetto...stiamo ad osservarlo...


Ovviamente tutti i piatti di cui parlo e che provo a riprodurre parlano di luoghi che ho visitato, che hanno lasciato un'impronta anche attraverso il cibo.
Perchè è così, si viaggia anche per assaggiare quanto di più tipico hanno da offrire i luoghi. Che questo sia dietro l'angolo o dall'altra parte del mondo.

Ed inizio con un piatto che è di casa da sempre, un piatto Veneziano.
A cucinarlo con me una special guest, nonché una cuoca perfetta anche se lei lo nega sempre.
Mia madre.
Mia madre che con me condivide l'amore per i viaggi e che ama spadellare come una volta, come sua madre le aveva insegnato.

In casa sua in questo periodo c'è il calore della stufa e il profumo che la legna emana scricchiolando tra le faville.
E ovviamente la usa ancora per cucinare....

Le Sarde in saor

In Veneziano si chiamano sardee, ed è un pesce azzurro che il mare Adriatico ha sempre offerto ai pescatori. Nella cucina veneziana che poi si è sparsa in tutto il veneto le sarde in saor sono un antipasto di pesce e cipolle in agrodolce.
Eh lo so, detto così è un po' riduttivo.
Ma so per certo che chi le assaggia la prima volta non può che rimanerne estasiato.
Se poi il pesce e la cipolla non sono i vostri ingredienti preferiti, sono un altro paio di maniche.

Una volta non c'erano i frigoriferi e conservare gli alimenti era complicato, quindi ci si ingegnava come si poteva a mantenerli in condizioni ottimali il più a lungo possibile. Lo stesso valeva per i pescatori che stavano in mare parecchi giorni. Così è nata questa povera, ma ricca di sapore, ricetta; un piatto che si manteneva a lungo, e ancora oggi è più gustoso un giorno o due dopo la sua preparazione.
Saor significa sapore...immaginatene il gusto!



Ingredienti

Sarde fresche: la quantità è soggettiva, da mezzo chilo ad un chilo, sta a voi decidere, tanto comunque non ne rimarrà nessuna. 
Cipolla: tanta, anzi un po' di più di quello che state pensando.
Pinoli e uvetta sultanina: a chi piace, altrimenti vengono buone lo stesso.
Farina
Aceto di vino
Olio di girasole 

Procedimento (per fortuna c'era mia mamma eh!)

Se non l'ha fatto il pescivendolo, le sarde le dovete pulire voi. Può fare schifo, ma se le volete mangiarle senza la testa e le interiora è l'unica soluzione.
Disponetele poi sopra un tagliere o un piatto e infarinatele.
Scaldate in una padella due dita di olio (anche un po' di più, insomma ste sarde devono galleggiare e friggere) e tuffatele dentro quando è super caldo.
Quando un lato è dorato, giratele e poi mettetele sopra alla carta assorbente.
Dopo aver tagliato una quantità super abbondante di cipolla piangendo il dovuto necessario che neanche a leggere di Mr. Darcy ed Elizabeth scenderebbero lacrime così, mettetele ad appassire in una padella con dell'olio a piacere, aggiungendo in seguito l'aceto (circa il peso delle cipolle), i pinoli e l'uvetta sultanina. 
Prendete infine una terrina e disponete a strati le sarde e le cipolle, abbondando con quest'ultime ovviamente che serviranno a sigillare il tutto.
Mettete un peso sopra, lo so che fa un po' ridere, ma serve per compattare il tutto. Un piatto con un vaso da miele da un kg per esempio...
Aprite il frigo posizionatele in un ripiano a caso e non tiratele fuori per almeno 24 ore, se sono 48 ancora meglio.

Buon appetitoooooo!!



A Venezia le potete gustare come cichetti in molti bacari o come antipasto nelle osterie e nei ristoranti (ma nei ristoranti turistici vi sconsiglio vivamente di andare!).

La foto con mia mamma la prossima volta, promesso.






ROLAND GARROS, TERRA ROSSA E SUDORE (CONSIGLI UTILI)

by 5:21 PM





Sono stata al Roland Garros.
Esatto, il famoso torneo di tennis a Parigi.

E chi non vorrebbe andarci almeno una volta? Beh ovvio, solo se il tennis è tra le tue passioni, o se lo mastichi da un bel po' di anni.
Non posso dire di essere una giocatrice, ma d'altra parte mica tutti i tifosi di calcio ci giocano, così non tutti gli amanti del tennis impugnano una racchetta...anche se in realtà quando ero giovane ci giochicchiavo, mi si diceva che avevo un buon dritto e un buon tempo sulla palla, ma io non ci ho mai creduto.
E poi la verità è che il mio rovescio faceva pena! 

Negli ultimi quindici anni ho visto qualche torneo di tennis: un paio di volte gli Internazionali a Roma, le ATP Finals a Londra e qualche torneo minore in Italia e devo dire che è sempre un gran bello spettacolo. 
Uno sport elegante, ecco come l'ho sempre definito, e continuo a crederlo.

Il Roland Garros (questo il nome dello stadio dove si tiene il torneo) si tiene ogni anno a maggio dal 1891, ed è il secondo dei tornei del Grande Slam, l'unico che si svolge su terra battuta.
Dal 1967 il torneo internazionale diventò open, cioè da quell'anno fu consentita l'iscrizione a tutti i giocatori professionisti di tennis e non solo agli iscritti del circolo, che da parte loro consideravano i primi, traditori dello spirito dello sport.

Su quei campi si sono scontrati i più grandi giocatori del mondo, e lo stanno facendo anche in questi giorni. Vi dicono niente questi nomi?
Bjon Borg, John McEnroe, Pete Sampras, Andre Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal...
E molti altri a calpestare e scivolare su quella terra rossa che si impregna sulla pelle sudata, sulla passione, sui sacrifici e sulla voglia di vincere.
Sul tennis ci sarebbero molte cose da raccontare, ma non è questo il posto adatto, voglio invece dirvi come organizzare un viaggio per passare uno o più giorni al Roland Garros.
Parigi è sempre una buona idea ed è semplice abbinarla ad uno dei tornei più famosi al mondo.




Come arrivare a Parigi?
Partendo dall'Italia, Parigi è una delle capitali più servite da voli di linea e low cost. Io ho volato con Easy Jet da Venezia su Charles De Gaulle. I prezzi sono sempre molto abbordabili. Il mio volo partiva il sabato mattina all'alba e rientrava il lunedì in tarda serata. Una buona soluzione dal nord italia è anche il treno che per esempio da Torino  impiega circa sei ore.

Dove acquistare i biglietti del Roland Garros?
I biglietti  si acquistano sul sito ufficiale del torneo, ma solamente a partire da una certa data che è circa un paio di mesi prima dell'inizio dei match. Ci sono varie tipologie e ovviamente vari prezzi. Il torneo dura quindici giorni e si tiene ogni anno tra fine maggio e inizio giugno; le prime partite di qualificazione hanno un costo abbastanza basso, mentre più ci sia avvicina alle finali, piu' i costi crescono in modo esponenziale.
L'acquisto del tkt consente di prenotare un posto in uno dei campi centrali e di girare in tutti i campi minori del circolo.
C'è la possibilità di stare in attesa online per qualche ora prima dell'acquisto, questo perché molte persone sono collegate per prendersi i posti migliori.
Io ho acquistato il tkt per il court Simonne Mathieu (uno dei tre campi principali) che mi mi ha permesso di vedere due partite bellissime, la prima tra il francese Gasquet e il tedesco Zverev (Misha) e la seconda tra Wawrinka e Kovalik, inframezzate da altri match nei campi secondari.
Il costo del mio biglietto giornaliero è stato di 67 euro.



Come funziona il Roland Garros?
Ovviamente non si sa a priori chi giocherà contro chi, quindi i biglietti si comprano un po' alla cieca, sempre sperando che le partite siano belle e che non piova, in quest'ultimo caso viene tutto rimandato e si perdono i tkt. Per questo esiste un'assicurazione in caso di annullamento di partita, da stipulare in fase di acquisto.
Tutto è perfettamente organizzato, il tkt scaricato sull'App dedicata, le frequenti metro e bus dal centro di Parigi al quartiere Bois de Boulogne (anche se il mio bus ha saltato una corsa...).
La fila per entrare è stata poca cosa, ma forse a mio favore c'è stato anche il fatto di aver scelto il primo lunedì del torneo.
Si passano i controlli, tipo aeroporto e poi si entra in un mondo bellissimo.

Ad ogni angolo addetti alla sicurezza e alle informazioni sono a completa disposizione per consigli e chiarimenti. 



Un punto di favore per l'applicazione mobile che mi ha permesso di vedere in tempo reale quali e dove fossero le partite e i punteggi, senza perdere ulteriore tempo, anche perché la distanza tra i campi estremi si compie in circa quindici minuti.
Se per qualche motivo non potete più partecipare, si possono mettere in vendita i biglietti e anche acquistarli all'ultimo se qualcuno ci ha rinunciato.



Una travolgente esperienza, un'atmosfera emozionante.
Il puro e vero tennis, quello che nel silenzio interrotto solo dal rimbalzo della pallina, fa girare la testa a destra e a sinistra (chi si ricorda la sigla di Jenny la tennista?), quello delle ovazioni dopo un punto e del silenzio durante un servizio, quello dei monologhi sottovoce dei tennisti, e di tutti quei rituali che un giocatore fa concentrarsi.






















CITTADELLA, UN BORGO DA NON PERDERE

by 6:39 PM



Sono un po' di parte, portate pazienza, ma quando si tratta di parlare di una delle meraviglie dietro casa, non mi tiro mai indietro.
Cittadella dista da Padova circa una quarantina di km e mentirei se vi dicessi di conoscerla solo marginalmente.
La prima volta che ci sono stata ero una bambina con un vestito a quadretti che probabilmente non stava mai ferma; lo testimoniano le foto che i miei genitori avevano scattato mentre cercavo di mettermi in posa con mia sorella.
Poi con gli anni Cittadella è stata spesso la meta della gita domenicale fuori porta.

Quando un luogo è bello, ci si ritorna.
Qualche settimana fa ci sono tornata ancora una volta, per rivivere una giornata di fine estate nel borgo medioevale.
Quello che mi affascina sempre è la cinta muraria che fa da perimetro a tutto il centro storico, quasi due chilometri di camminamento di ronda da percorrere in assoluta tranquillità e sicurezza.

Cittadella nasce circa nel 1220, quindi diciamo che non è più giovanissima, eppure conserva un’eleganza unica. Venne fondata dal Comune di Padova come fortificazione per difendere le zone limitrofe dalle città di Treviso e Vicenza, e per iniziare la colonizzazione agraria dell’area.

All'interno di Cittadella ci si sente protetti anche ora a distanza di qualche secolo, grazie al mantenimento e alla ristrutturazione delle mura e di altri monumenti, che la rendono una delle più belle cittadine della provincia di Padova e del Veneto.

Il camminamento di ronda l'avevo visitato qualche anno fa con il mio piccolo viaggiatore che si sentiva un cavaliere pronto a difendere la sua fortezza. Una spada portata da casa e si era magicamente trasformato nel protagonista della storia.

A 15 metri da terra la visione cambia, dall'alto una città ha tutto un altro aspetto, si scorgono particolari che sfuggono a chi la osserva solo passeggiando nelle vie sottostanti. Salendo poi sui torrioni si raggiunge un'altezza di 30 metri, e nelle giornate limpide, vi assicuro che lo spettacolo è assicurato: a nord le montagne danno il loro saluto migliore.
Trentasei torri si alternano lungo il percorso e quattro torrioni rappresentano le porte di accesso della città in corrispondenza dei quattro punti cardinali: Porta Padova, Porta Vicenza, Porta Bassano e Porta Treviso.
All'interno di Porta Padova si erge la torre di Malta fatta costruire da Romano III D'Ezzelino a metà del 1200 dove ora sono conservati reperti archeologici che vanno dall'età del bronzo fino al Rinascimento.




Per adulti ma anche per piccoli cavalieri vengono organizzati corsi che richiamano la storia della piccola città su vari temi: l'arte della miniatura, quella della scrittura gotica, la rilegatura e la creazione di oggetti del passato con la creta.

Ma ovviamente scesi dalle mura la città offre altre attrazioni da visitare.

Il Teatro Sociale si trova di fronte a Porta Venezia e risale al 1800. Una sala semicircolare, un palco, tre ordini di palchetti, una sala per fumare e all'improvviso il tempo si ferma sotto i lampadari di vetro che illuminano dame e signori in attesa dello spettacolo. La sala è completamente affrescata con immagini di amorini e figure allegoriche. Ricordatevi che è visitabile solo su prenotazione all'ufficio IAT.
Il Duomo e la sua sagrestia dove si trova la pinacoteca con opere di Jacopo da Ponte.
Consiglio anche una gita in barca lungo il fossato che scorre attorno le mura della città. Tre chilometri da solcare con una barchetta a remi (più sostenibile) o a motore. A bordo ci stanno fino a cinque persone e il percorso dura circa un'ora.



Pronti a visitare Cittadella?

Per tutte le informazioni consultate il sito Visit Cittadella. Oltre alle visite per la città, vengono organizzati molti eventi durante tutto il corso dell'anno. Non perdeteveli!

UN AEROPORTO PER VIAGGIARE

by 12:32 PM





Il primo volo che ho fatto risale al 2000, le compagnie Low Cost non erano ancora molto conosciute, e gli acquisti su internet ancora meno, quindi mi ero affidata ad un’ agenzia di viaggi per prenotare un fine settimana a Parigi; che emozione!  non sapevo se attribuirla al primo viaggio in aereo o alla città che avrei visitato…. 
Potevo usufruire della tariffa giovani, ma se penso a quello che ho speso, circa 400 mila lire per un viaggio di un’ora, dico che volare era un “lusso”. I voli intercontinentali avevano cifre imbarazzanti, viaggiare era difficile. Ora è a portata di tutti, ed è molto più facile organizzare, pianificare ed essere entusiasti per il prossimo viaggio.
Ed io ringrazio gli aeroporti che ruotano attorno ad un nuovo viaggio, un punto di partenza per voli low cost , per nuove mete da scoprire. Perché viaggiare è alla portata di tutti, con un solo click!

Ho all'attivo molti voli, circa una settantina, vissuti ognuno con emozioni, sensazioni  diverse.
Ogni volo mi ha portato in un luogo nuovo, alla scoperta di popolazioni, di volti, di profumi,  di città caotiche o deserti mozzafiato.
Per ogni volo un aeroporto a darmi un benvenuto, ad indirizzarmi verso la giusta via, a farmi strada per la nuova destinazione. Chiamiamolo centro di smistamento, un attraversamento pedonale,  ma mi piace; mi piace perché amo il viaggio, il movimento.

Sì, sto parlando di aeroporti,  con quali ho un rapporto di odio e amore, per i quali la felicità della partenza si mescola ad una punta di paura…

Lo definisco un “non luogo”.

Un passaggio, un transito, un andirivieni caotico di volti, persone, valige trainate, e destinate a chissà quale meta.
Vacanze, viaggi di lavoro, qualcuno che torna a casa, qualcun altro che se ne va.

Ho viaggiato per piacere , per lavoro, per matrimoni, per incontrare qualcuno. L’aereo è un mezzo di trasporto che mi affascina, che mi spaventa allo stesso tempo, un contenitore che custodisce paure, passioni, aspettative.

Mi piace il business man che non guarda in faccia nessuno, col suo pc in mano fino all'imbarco.
Mi piace la ragazza dai capelli rossi che si mangiucchia le unghie in attesa dell’imbarco.
Mi piace il lettore solitario che,  praticamente steso su scomode sedie,  è totalmente immerso nei caratteri di quelle pagine.
Mi piace il bambino che incollato alla vetrata,  ammira il grande volatile di metallo.
Mi piace la famiglia numerosa, ingombra di bagagli, passeggini e strilla di neonati.
E infine mi piace quando passa il Capitano con il personale di bordo a seguito, perfettamente vestito di tutto punto, che sembra aprirsi un varco tra la gente.
Nascono storie, ci si inventa storie. Ed io lo adoro!


Ricordo l’aeroporto di Zanzibar dove gli arrivi e le partenze sono segnate in pennarello su una lavagna; l’aeroporto di Francoforte dove la paura mi è scomparsa, il via vai continuo di aerei mi ha fatto percepire che è come prendere un autobus, anzi  meno pericoloso…; l’aeroporto di Mahè, dove se ti perdono la valigia, te la riportano in stanza qualche ora dopo, l’aeroporto di Cayo Largo, che la sera si trasforma in discoteca; l’aeroporto di Dubai, che chiamarlo aeroporto è riduttivo, una sorta di città, di nuovo mondo, e il “mio “ di Venezia, da dove sono partita tante volte, anche da sola, con la mia emozione, la mia paura, la mia voglia di partire…ma non mi ha delusa, e neanche io l’ho fatto.
Seduta in scomode sedie ho guardato fuori dalla vetrata aspettando di salire a bordo, una vetrata speciale…farfalle e fiori si muovevano sotto i miei occhi…





Ragazzi, in viaggio sempre!





IN BICI NELLA MARCA TREVIGIANA ALLA SCOPERTA DI VILLA MARCELLO E DEL PARCO DEL SILE

by 11:46 PM


"Ma dove vai bellezza in bicicletta
così di fretta pedalando con ardor?"


Eh, mica tanto di fretta pedalavo quei giorni nella Marca Trevigiana.
Perché andare di fretta quando tutto quello che mi sta attorno va vissuto con lentezza e sguardo di ammirazione?
E di nuovo mi ritrovo a parlare di una terra che amo moltissimo, il Veneto, la mia di terra, che ahimè non conosco come vorrei, ma che piano piano sto scoprendo aggiungendo pezzetti per completare il mio grande puzzle.

E cosa c'è di più bello nel pedalare in mezzo alla natura, alla scoperta di parchi e ville?

Ogni tanto spegniamolo il motore dell'auto e godiamoci il cinguettio degli uccellini, del sole caldo sulla pelle, del buon movimento della pedalata.
Il percorso inizia alla Rotonda di Badoere, una delle barchesse venete più belle e famose. La sua struttura a semicerchio che domina il paese di Morgano ospita sotto ai suoi portici molte botteghe.
Qui la Pro loco ha messo a disposizione le bici per andare alla scoperta del territorio.
Io amo andare in bici (forse dovrei farlo di più!) e scoprire luoghi non familiari è sempre un piacere. Pedalo guardandomi attorno, cerco di memorizzare le strade, le vie e quello che i miei occhi riescono a catturare.

Pronti, partenza, via!

Partendo dalla rotonda la prima tappa è una vera meraviglia: Villa Marcello a Levada di Piombino Dese.
Una Villa Veneta con i contro fiocchi in pieno stile palladiano e con un bellissimo giardino pieno di piante e fiori profumati. Ad ospitarmi per un pranzo veloce vista giardino e per la visita della splendida villa è il proprietario, discendente dell' antica famiglia Veneziana dei Marcello che mi spiega la storia di quel luogo e un po' di curiosità che non mancano mai in una villa antica.
Pensate che il nome veneziano della famiglia è composto da
mare+cielo = Marcello.
Affascinante direi...

Affascinante come il suo interno che lascia decisamente a bocca aperta. Decorata con affreschi e stucchi nel 1700, splende ancora di una bellezza raffinata che riporta indietro nel tempo. Tutto attorno circa 9 ettari di parco da ammirare in ogni suo angolo.



A malincuore riprendo in mano la bicicletta, un altro posto da scoprire mi attende per continuare il mio percorso: le sorgenti del Sile.
Sono un po' atipica lo so, ma la parola sorgente mi mette sempre emozione e curiosità. Il posto dove nasce un fiume sembra qualcosa di magico, che magico non è ed è semplice idrografia, ma il nome suona un poco romantico!
Il Parco Naturale regionale del Sile si estende su una superficie di circa 4000 ettari su 11 territori comunali sparsi nelle provincie di Padova, Treviso e Venezia, una cosa piccolina eh!
Si dice che il nome Sile potrebbe derivare dal latino silens- silenzioso (che mi piace un sacco) o dal nome pre-latino sila cioè canale (che mi piace un po' meno...).



Oasi, aree paludose dove le cicogne vanno a fare il proprio nido, impianti di itticoltura per la trota del Sile.
In bicicletta a caccia di fontanassi nel parco del Sile.
Mi piace.
I fontanassi sono delle pozze dove l'acqua sale in superficie sotto forma di bolle. Pensate che la zona è ricca di acque sotterranee che provengono dalle dolomiti risalendo poi in superficie.
Un susseguirsi di ponti di legno, alberi centenari e paesaggi che rilassano, lontani dal caos e dalla fretta, mete ideali per prendersi un po' di tempo ed ammirare la natura.
Un luogo dove passare del tempo, dove fermarsi e ascoltare il rumore della natura, intervallato da qualche verso di uccello o dalle ruote di altre bici che segnano il percorso...
Un luogo che mi è piaciuto tanto, da farmi promettere una nuova visita molto presto.

Pronti a salire in sella?




Info Utili.

Per contattare la pro loco di Morgano per il noleggio biciclette, informazioni per visite guidate e itinerari chiamate il numero 0422837219 oppure scrivete una mail a prolocomorgano@libero.it
Per le visite guidate alla Villa Marcello consultate il sito camarcello.it
Io ho soggiornato all'Hotel Villa Soligo, ma se siete in zona veneto, potete fare questo itinerario in giornata.

Se venite dall'estero o da qualche altra città italiana e non volete guidare, prendete in considerazione l'aeroporto di Treviso che è collegato a molte città con voli low cost!

COLLABORAZIONI

by 3:05 PM
Ogni viaggio lascia dentro di me un' emozione particolare.
Ogni viaggio ha qualcosa da raccontare.
Ogni viaggio lo imprimo nella mia mente e nel mio cuore.


Puoi leggermi e vedere le mie foto qui




Buona lettura! e Buon Viaggio 

BUDAPEST IN DUE GIORNI O POCO PIÙ

by 9:48 AM






 L'aereo è partito in ritardo ed è atterrato in anticipo.
Quarantacinque minuti di volo separano Venezia da Budapest.

La verità è che la destinazione è stata un po' casuale.
Il biglietto aereo invitante e la curiosità di vedere una città nuova hanno fatto cadere la scelta su Budapest.

Non ne avevo sentito parlare bene, ma nemmeno male, per cui non mi sono fatta molte aspettative, ero semplicemente curiosa, come un gatto che cerca nuovi pertugi dai quali potrebbe uscire prima o poi un topolino.
E la curiosità mi ha premiata all'istante.
Mi sono ritrovata in una città elegante, che mi ha conquistata al primo incontro.
A volte chiedo del tempo, invece questa volta l'amore è stato fulmineo.
In due giorni ho gustato per bene la sensazione di stare in una capitale dell'est con molta storia da raccontare, con monumenti talmente belli da far venire i brividi e con un castello che mi ha catapultata in una favola.
E io, da brava romanticona, non ho potuto non immaginarmi dama di corte con un vestito troppo lungo e troppo rumoroso nel muovermi.
Ma lasciamo le fiabe per un momento e vi racconto cosa ho visitato in due giorni e mezzo, passo dopo passo...muovendomi tra le note di un grande compositore di nome Liszt, il profumo di gulash e il gusto poetico di una fresca birra.

Budapest è divisa, o unita, dal Danubio, il grande fiume: da una parte Buda e dall'altra Pest divise per molte anni e unite dalla fine dell'ottocento....

La metropolitana di Budapest sembra un salotto vintage dove sedersi sorseggiando un tè aspettando qualche amica. Le mattonelle alle pareti con la scritta della fermata, le panchine di legno, e quei vagoni che hanno sentito tante di quelle storie che quasi quasi ne esce un libro...
La metropolitana di Budapest è stata la prima dell'Europa continentale ad essere costruita...era il 1896.

Il Parlamento ha un impatto molto forte su chiunque gli passi accanto. Gli occhi rimangono spalancati davanti alla sua imponente mole. Neogotico, Rinascimento e Barocco, tutto in un'unica costruzione che lo rende il terzo parlamento al mondo per grandezza. 
Non ho visitato il suo interno, la giornata era troppo bella per rinchiudermi in un palazzo.




La Basilica di Santo Stefano è la chiesa cattolica romana più importante della città. Per darvi un'idea della sua grandezza vi dico che può contenere circa 8500 persone. La parte più bella, per me, è stata salire sulla cupola. Ci sono 364 gradini (o un comodo ascensore) per non perdersi un panorama favoloso a tutto tondo sulla città. C'era molto vento quando sono salita, un vento che faceva invidia a Trieste, ma lo spettacolo in prima fila è stato unico: le città dall'alto fanno vivere emozioni.



A Buda dall'altra parte del Danubio, ad ovest, c'è il quartiere del Castello. Qui non si può far altro che togliersi i vestiti da viaggiatore e indossare quelli da dame e cavalieri. E' una favola romantica quella da vivere sopra la collina che domina tutta la città di Pest, con una vista speciale sul Danubio e sul parlamento. Ci sono stata dopo il tramonto e i colori, credetemi, avevano un che di magico. Mi sono sentita una principessa fortunata di poter ammirare una tale bellezza, a salire e scendere dai bastioni, a fermarmi e guardare come se il tempo per qualche istante avesse smesso di scorrere.




Le scarpe sulla riva del Danubio mi hanno fatto riflettere. Uno dei monumenti più conosciuti a Budapest a ricordo dell'Olocausto. Si trova lungo il fiume nel tratto tra il Ponte delle Catene ed il Ponte Elisabetta. Sono sessanta le paia di scarpe da uomo, da donna e da bambino a ricordare il massacro di cittadini Ebrei compiuto dai miliziani durante la seconda guerra mondiale. Non aggiungo altro, solo il silenzio tra me e il fiume.




Piazza degli Eroi ti si para davanti appena si esce dalla metropolitana in tutta la sua grandezza. La colonna in centro misura trentasei metri, e sulla sua cima l'arcangelo Gabriele regge la croce patriarcale e la corona ungherese. Alla sua base un gruppo di statue sono state scolpite per il millenario della conquista della patria. A pochi passi dalla piazza si può visitare il castello di Vajdahunyad Vára, con un bellissimo parco tutto attorno. Credo che in primavera sia più bello e accogliente, io l'ho visto un pochino spoglio e con molti lavori in corso.



La Sinagoga accoglie fino a 3000 persone ed è la più grande sinagoga attiva in Europa e la seconda al mondo. In stile Bizantino e Moresco è minuziosamente e meravigliosamente decorata. Ha due torri gemelle alte quarantatré metri e una cupola a bulbo; è inserita all'interno di un insieme di edifici tra i quali il museo ebraico, nel quale è stata raccolta e raccontata la vita degli ebrei d'Ungheria, con oggetti di culto, o legati alla quotidianità e molte immagini del ghetto cittadino.



L'isola Margherita è un'oasi di pace in mezzo al Danubio. Collegata da un ponte alla terra ferma, è un parco dove si possono trovare amanti dello jogging correre lungo tutta la pista che circonda l'isola, nonnini che passeggiano tenendosi per mano, coppiette che innamorate si scambiano sospiri e bambini che con la famiglia giocano nei parchi vista fiume. In estate l'isola si anima un po' di più che in inverno, quando anche piccoli stabilimenti balneari aprono le loro porte alla bella stagione e alla bella gente che vuole rilassarsi dalla vita cittadina.



A Budapest ci sono 128 sorgenti termali, e se ve lo state chiedendo, no, non sono andata alle terme! Dite che ci devo ritornare?


Qualche informazione utile.


Da Venezia a Budapest e ritorno ho volato con la EasyJet. Il volo l'ho preso quattro mesi prima della partenza spendendo meno di quaranta euro a/r.

Dall'aeroporto alla città ho preso un taxi perché era sera, ma al ritorno ho usato la combinazione metropolitana e bus.

La scelta dell'hotel è stata abbastanza casuale. Ho soggiornato all'Hotel Ambra (tra il ghetto e l'Opera) pagando 60 euro a notte la camera doppia. Hotel carinissimo, pulito e con un'ottima colazione.

Per girare con i mezzi pubblici ed avere qualche sconto ai musei ho fatto la Budapest card ad un costo di circa 25 euro per due giorni e mezzo.

La mia impressione è che Budapest sia una città economica (tranne che per la Budapest card e la Sinagoga).
Mangiare in ristoranti di buon livello spendendo circa 10 euro direi che non è male, e la birra...la birra mi è piaciuta moltissimo!

Vi consiglio il ristorante Korhely, in Liszt Ferenc Ter, dove ho mangiato un ottimo gulash (che non è il gulash come lo intendiamo noi, è piuttosto una zuppa con fagioli, carne e verdura)!




Tutte le foto sono state scattate con una Nikon D750 50mm

SEYCHELLES, ISTRUZIONI PER L'USO

by 11:49 AM



Prima di tutto bisogna immaginarle.
Le isole Seychelles.
Io l'ho fatto, e da quel momento ho desiderato vederle e viverle.
Non le conoscevo, ne avevo sentito parlare come paradisi per viaggi di nozze...
Quando domandavo a chi cera già stato come fossero, ricevevo risposte tipo: non c'è niente...
Mmmm, ma che risposta è?
Anche nel deserto più vuoto del mondo io troverei l'universo.
Forse è stata una sfida, forse non so, ma avevo deciso di vederle.
Vi anticipo che non è una meta molto economica, o meglio, nelle isole si trovano delle ottime sistemazioni a poco prezzo, il costo principale e non proprio basso è quello del volo.
Però, ne è valsa la pena, anzi di più!
Ho viaggiato con Emirates, con scalo a Dubai, fino ad ora la mia compagna preferita. Sedili sufficientemente larghi per sopportare un volo di 11 ore. Assistenza perfetta per i bambini, cibo buono e intrattenimento al top. Televisori al sedile tutti funzionanti...questo non è sempre scontato.
Turbolenze, cose varie, vicino di posto che puzza, beh non dipendono dalla compagnia ...

Le Seychelles sono delle isole nell'Oceano Indiano, tra l'Africa e le Maldive.
Non sembra, ma sono tantissime, circa 150.
Ho deciso di visitarne due, per avere il giusto tempo da dedicare ad ognuna.

Siete mai andati al mare quando è inverno?
Al mare caldo intendo!
Beh, è una cosa unica! quando sono partita da Venezia era febbraio e c'erano circa 2 gradi.
Quando sono arrivata all'equatore era febbraio e c'erano circa 30 gradi....
E' rigenerante, è spettacolare.
Assorbi il calore e l'energia che ti seguiranno al rientro dal viaggio.



Mahè è rigogliosa e verde, mi ci sono tuffata dentro entusiasta e curiosa di conoscerla! Alte e verdi colline sono tutte intorno, e il mio primo pensiero è stato: "....mmmm se sono così verdi ci sarà un motivo no? Questo motivo si chiama pioggia!"
Invece sono stata fortunata, in dieci giorni solo mezzo acquazzone (e lì quando piove, piove a dirotto), alla faccia di tutte le notizie lette qua e là su guide e internet che davano febbraio come un mese piovoso.
Ecco, mai lasciarsi influenzare dalle previsioni meteo...
Come muoversi nell'isola?
il servizio pubblico di autobus funziona molto bene, ma ho preferito noleggiare una macchina (tropicar@seychelles.net) per muovermi in libertà, anche perché con un bambino non si sa mai...bisogna però fare i conti con le strade! Non soltanto piccole, diciamo impressionanti, e la guida è a sinistra (dettaglio da non trascurare).
A tratti la loro pendenza è imbarazzante, e le strade avvolte dalla vegetazione risultano poco visibili.
E questo è bello, perchè ho avuto la possibilità di perdermi e arrivare in luoghi che a seguire la cartina non avrei visto. Sono salita fino a 700 m per ammirare l'isola nel suo splendore.

Ogni ansa, ogni spiaggia mi ha donato qualcosa che non scorderò: i colori, il profumo della vegetazione che arriva fino al mare e si mescola con l'odore della salsedine, la sabbia a volte fine, a volte grezza che si lascia accarezzare nelle lunghe passeggiate in riva al mare...
Scenario da morosetti in viaggio romantico?
Può essere ma io mi sono pure divertita a costruire castelli di sabbia, a rincorrere granchi dalle dimensioni abnormi con mio figlio, a mettere maschera e boccaglio per vedere un mondo nuovo sotto le onde.

Non l'ho vista tutta l'isola, benchè sia di dimensioni ridotte, 27 km di lunghezza per 8 di larghezza, le cose da scoprire e vedere sono tante.
Poi il tempo non esiste in viaggi così.
Se ci si trova bene in un posto, chi me lo fa fare di alzarmi e andare via?
Se si fanno quattro chiacchiere con una persona che lì ci vive, chi me lo fa fare di interrompere la conversazione per visitare altri luoghi secondo una scaletta predefinita?

Poter disporre del proprio tempo in funzione di quello che capita durante il viaggio dà la possibilità di apprezzare ancora di più il posto.

Ah le spiagge! 
Non so se chiamarla fortuna ma io nelle spiagge ho sempre trovato pochissima gente, a volte nessuno.
Ed è per questo che adoro l'isola!
Scordatevi spiagge attrezzate con ombrelloni e teli mare da calpestare, qui c'è la natura a farvi ombra e il chiosco della frutta in strada per quando avrete fame!

Ora vi faccio decidere di prenotare il volo...

Anse Gaulette (è divisa in due, una zona dove giocare con le onde e una protetta dalla barriera corallina)



Anse a La Mouche (da visitare con la bassa marea per camminare sulla lunga lingua di sabbia che si forma)



Anse Soleil (il nome dice tutto...Spettacolo della natura, e poi mangiate da Chez Julien con i piedi sulla sabbia e vista mare! Vi consiglio la bistecca di squalo.)



Port Lunay (turistico ma per un buon motivo, amanti dello snorkeling non perdetevela!..Ah si trova all'interno del Marine National Park)




Baia Lazare (qui potete star seduti ore e dimenticarvi del tempo e di tutto il resto! Il suo nome deriva da Lazare Picaults, il navigatore francese che rivendicò l'isola per la Francia)



Ce ne sono molte altre ma non vorrei annoiarvi...

Una cosa che non sapevo prima di arrivare in questo paradiso è che nei mesi che vanno da giugno fino a settembre in mare ci sono delle correnti molto forti e pericolose, in alcune spiagge c'è addirittura il divieto di balneazione!


Dove ho dormito?
In mezzo alla foresta, con i versi degli animali a farmi compagnia! Ho scoperto che il geco canta, o meglio emette uno strano suono. Ed ho visto pipistrelli con un'apertura alare impressionante girare sopra di me...Il Lodge Lazare in stile Africano ha cinque camere con vista natura, e a qualche centinaio di metri il mare...(pare non sia più attivo il sito, ma appena ho aggiornamenti li inserisco), comunque il costo si aggirava intorno ai 140 euro al giorno totale per due adulti e un bambino, compreso di notte, colazione e cena!!



Beh, mi sono dilungata e  non ho scritto niente di La Digue, vi toccherà aspettare la prossima puntata per leggere della lentezza di quest'isola!


Powered by Blogger.