PORTOGALLO, DA LISBONA ALL'OCEANO INSEGUENDO IL VENTO E... I SURFISTI

by 12:26 PM




Vi porto fuori Lisbona, verso il mare, verso il vento che sferza dall'oceano.

Settembre andiamo...
Un mese perfetto per assaggiare una parte di Portogallo, un piccolo pezzetto di quella terra che ho da subito amato, custodito, e che ancora coltivo nei miei pensieri.
Mi innamoro di ogni posto lo so, ma il mare ed il buon cibo qui hanno messo il loro.

Una 500 piccola, tonda e nera, con un tettuccio aperto sul mondo, con il vento che spettina i capelli riscaldati dal sole.
La bussola puntata verso ovest, verso la salsedine che viaggia leggera nell'aria, verso la sabbia granosa, da calpestare a piedi nudi, fino a sentire lì in riva al mare l'acqua fredda, troppo fredda, che un' onda improvvisa ha fatto avanzare.




Io e la 500! Foto del piccolo viaggiatore (ahi ahi ha tagliato la ruota:))


Destinazione Praia Grande.
Non è un vero e proprio paese, è una spiaggia che si trova vicino a Sintra, della quale non parlerò perché non mi è piaciuta! Non voletemene ma non l'ho trovata, in quel momento, un luogo di quelli che rapiscono. Forse troppa gente, forse troppo turistica: sta di fatto che la famosa cittadina non mi ha entusiasmato.
A Praia Grande ho soggiornato nell'unico Hotel disponibile; infatti non ce ne sono molti nella zona, quindi la scelta è caduta per forza di cose verso l'Hotel Arribas. Ora penserete che sia un Hotel super figo, in realtà è una struttura che tende al vintage che forse negli anni sessanta era il top dei top; nonostante la sua decadenza ha alcuni lati più che positivi: tutte, e dico tutte, le stanze hanno vista sull'oceano, e la cosa non è per niente male!! ha una piscina che vanta di essere tra le più grandi d'europa; probabilmente l'acqua dell'oceano è più calda di quella della piscina, ma diciamo che è abbastanza impressionante. 
A Praia Grande le cose da fare sono due: surfare e ammirare lo spettacolo della spiaggia e delle scogliere. Pensate sia poco? Pensate male allora!
Il fragore dell'oceano è un suono meraviglioso, da ascoltare seduti sulla spiaggia scaldata dal sole, mentre pazzi (che adoro) si cimentano in acrobazie tra le onde.



La vista dalla camera dell'Hotel




Praia Grande

Praia Granda è anche un buon punto di partenza per visitare i dintorni:
Primo fra tutti Cabo da Roca. Non ne conoscevo l'esistenza, ahimè anche i viaggiatori hanno delle lacune, ma ci sono degli altri viaggiatori che le colmano! Ringrazio Federico di Masterpiece Travel che mi ha dato questo suggerimento!
Da rimanere con la bocca aperta, spalancata, inebetita per lo spettacolo.
Cabo de Roca è il punto più a ovest di tutta l'Europa, e già detto così per me ha un fascino incredibile, se stai lì a pensarci metti a fuoco che oltre l'oceano c'è il nuovo mondo!
Andateci al tramonto, più che un consiglio, vi obbligo a farlo...ecco perché!



Tramonto a Cabo da Roca

Dopo che vi siete seduti ad ammirare il sole che tramonta e dipinge un quadro allo stesso tempo, non c'è molto da fare oltre a passeggiare nei dintorni; l'ora è comunque la più consona per andare a cenare, e anche qui vi obbligo serenamente a scegliere il restaurante Pao de Trigo, scelto un po' a caso lungo la strada, ma come spesso accade le cose scelte a caso sono le migliori. Un locale semplice, che accoglie con calore, anche quello del caminetto acceso (non fa molto caldo in Portogallo le sere di settembre); il proprietario, un gentile signore che conosce anche qualche parola di Italiano, consiglia e racconta storie...
Prendete il Polvo à Lagareiro, non ve ne pentirete!

Altra meta da raggiungere partendo da Praia Grande è Cascais.
In circa quaranta minuti di strada, non sempre ben indicata, che ti sembra di esserti persa nel nulla, si sbuca lungo la costa, per ammirare sulla destra un lungomare dai colori unici.
Sono monotematica lo so, ma vi direi di andarci verso sera, nel tardo pomeriggio, per vedere i colori infiammarsi aspettando il crepuscolo.
Prima di arrivare in centro della cittadina fermatevi alla Boca del Diablo (o dell'inferno), un punto panoramico sull'oceano dove rocce vengono battute dalle onde creando immagini uniche.



Tramonto alla Boca del Diablo-Cascais


Arrivo nei paesini prevalentemente quando i musei e le attrazioni sono chiuse!! Pazienza, passeggiare per questo villaggio di pescatori con calma è un toccasana per mente e spirito. Potete a questo punto perdervi tra i vicoli di ciottoli a caccia di murales che raccontano storie, mentre la salsedine portata dalla brezza marina si insinua tra i vostri capelli e vi travolge con il profumo di mare...
Anche qui per cena ho scelto un piccolo ristorantino con specialità portoghesi di pesce: O Viriato (Av. Vasco da Gama 34).
Mi ha stupito, in questo, come in altri posti la cordialità delle persone, la disponibilità nel servirti, l'accortezza per i piccoli clienti.



Uno dei molti murales sparsi per il paesino di Cascais


Non vi resta che prendere un volo, al resto ci pensa il Portogallo!
























L'ISOLA D'ELBA E LE (MIE) SPIAGGE DEL CUORE

by 5:18 PM




Ripenso all'Isola d'Elba.
Forse ci penso troppo poco, avrebbe bisogno di più spazio nei miei pensieri.
Ci sono stata un po' di anni fa, ma alla mente mi ritornano vivide le immagini delle sue spiagge e dei suoi piccoli villaggi colorati.
Ripenso al profumo di pesce che si disperdeva nell'aria e alle giornate scaldate dal sole tiepido di giugno.
Sì, era giugno, un periodo perfetto.
L'aria non troppo calda, ma ancora frizzante, il cielo di un azzurro splendente e poi pochissima gente e spiagge semi deserte!

Ho detto spiagge?
Ecco quelle che mi hanno fatto innamorare dell'isola....


Marciana Marina
Vicino al paesino di Marciana Marina si trova la piccola omonima spiaggia. Molto vicina al porto turistico ma non per questo meno bella. Formata da ghiaino, è una delle spiagge che preferisco, per lo scenario in sé poco usuale: le abitazioni che si inerpicano in mezzo alla vegetazione e poi al di sotto il mare dai colori spettacolari! 

Innamorata
Beh, una spiaggia che si chiama Innamorata come minimo dovrebbe avere i ciottoli a forma di cuore! Scherzo, ma è in una bellissima posizione per ammirare stupendi tramonti, se non è per innamorati questo...In realtà il suo primo nome era Cala de lo fero per le sue origini minerarie. Una piccola spiaggia di appena 280 m ed un mare cristallino! Però una leggenda per i più romantici c'è. Si racconta che una giovane sposa, l'innamorata appunto, per salvare il suo amato rapito dal pirata Barbarossa, si tuffò in mare scomparendo tra le onde...solo il suo scialle venne ritrovato appoggiato ad uno scoglio. 

Cavoli
Si trova all'interno di un'insenatura tutta ricoperta da una folta vegetazione, la tipica profumata macchia mediterranea. Ideale per le coppie giovani che amano divertirsi, sconsigliata a chi cerca il relax per leggersi un buon libro. La sabbia è granulosa e l'orizzonte è abitato dalle Isole di Pianosa e Montecristo. Nessun cavolo nella zona, il suo nome invece deriva dall'estrazione di cavili, dei blocchi di granito che si trovavano nella zona.



Fetovaia
Si trova nella parte sud occidentale dell'Elba ed è una delle spiagge più famose dell'isola. Formata da sabbia dorata e lisci scogli è una meta da non perdere. Sembra essere nascosta dal promontorio che porta il suo nome. Il colore del mare riflette quello del cielo e tutto attorno la verde vegetazione sembra volersi tuffare in acqua! La spiaggia, soprattutto in piena stagione estiva è molto affollata, ma se vi spostate sugli scogli di granito troverete un po' di privacy e relax.

Capo Bianco
Ciottoli bianchi ricoprono il fondale del mare creando dei riflessi spettacolari. La spiaggia è protetta alle spalle da alte e bianche scogliere. Pensate che quando soffia il vento di scirocco, il mare è calmissimo e i colori strabilianti. A questa spiaggia fanno un baffo i Caraibi! Spiaggia non attrezzata, ma molto affollata, vi consiglio di arrivarci la mattina presto per godervela per bene!



Questa è una piccola parte di tutte le spiagge che compongono l'isola. Alcune selvagge, altre meno, ma ognuna ha caratteristiche diverse a renderla unica. Il mare protagonista regala colori splendidi, i paesini regalano calore e colore.
Un'isola da vivere nel vero senso della parola, e da mangiare, del resto si è in Toscana e il cibo in Toscana è sublime.

E le vostre spiagge preferite dell'isola quali sono?

Informazioni utili

I mesi migliori per visitare l'isola senza la ressa turistica sono maggio, giugno, settembre e ottobre, nei restanti mesi estivi, l'isola continua ad essere meravigliosa, ma forse un pochino affollata.
Per arrivare all'Isola si prendono i traghetti per l'Elba che partono da Piombino e in meno di un'ora di navigazione arrivano a destino.
Ho alloggiato in uno degli appartamenti al Residence le Mimose, situato sopra il paese di Procchio e immerso nella vegetazione. Un buon punto di partenza per visitare l'Isola.

URUGUAY E ARGENTINA...IN CASO DI MALATTIA

by 8:56 AM


Prima di parlarvi del mio ultimo viaggio tra Argentina e Uruguay, vi parlo dell'esperienza sanitaria che ho avuto, purtroppo, modo di vivere.
Dico purtroppo perché il piccolo viaggiatore si è ammalato, ed essendo un viaggio itinerante, non è stato sempre semplice gestire la cosa.
Sono inconvenienti che possono succedere, non vorremmo mai succedessero, ma in un viaggio bisogna metterli in conto.
A volte le medicine portate da casa non sono quelle necessarie: io, per esempio, non me la sento di dare antibiotici senza conoscere il motivo della febbre, del resto non sono un medico, e lascio questo lavoro a chi è competente.

A Montevideo, in Uruguay, il termometro un pomeriggio segna 38,5 di febbre.
Niente di grave, capita, magari la stanchezza del viaggio da Buenos Aires che ci ha visto prendere prima un traghetto e poi un autobus con l'aria condizionata sparata a palla mentre fuori c'erano circa quaranta gradi.
In Hotel chiedo alla reception se c'è un medico che posso chiamare per farlo visitare; mi dicono che loro sono convenzionati con un pediatra, e che nel giro di mezzora arriverà a visitare il bambino.
Nel frattempo la febbre sale, mal di testa, bambino sudato e io mi sento una mamma snaturata che lo trascina in viaggio.
In realtà non è così, probabilmente lui è più entusiasta di me per il viaggio, ma in questo momento il senso di scoramento e impotenza lontano dalla propria pediatra prende il sopravvento.
Il dottore lo visita, non trova niente di che, gola un poco arrossata, gli prescrive ibuprofene.
Sollevata comincio la cura.
La febbre però fatica a scendere e alle quattro di mattina mi chiudo in bagno con il pc e seduta sul water chiamo via skype la mia pediatra che mi tranquillizza e mi dice di continuare la cura, probabilmente è una forma di influenza che provoca febbre alta.
Ma giunge il tempo di cambiare destinazione e ci aspettano due voli per arrivare alle cascate Iguazu. Il piccolo viaggiatore sembra stare meglio, la febbre è scesa e veniamo catapultati in una realtà che ha come scenografia una foresta verde e strade di fango.
Visitiamo le cascate, meravigliose, uniche e spettacolari.
La sera però la febbre sale nuovamente, e il senso di disagio pure.
Il giorno dopo lo porto in una clinica, diciamo una clinica approssimativa, dove non parlano una parola di inglese e un medico, che probabilmente è un ortopedico, dopo aver fatto aprire la bocca al bambino e aver guardato sommariamente la gola (senza far abbassare la lingua e senza luce) gli ordina dell'antibiotico.
Ok, io non sono un medico, lui sì, fidiamoci, probabilmente la gola è infiammata.
La febbre sale e scende ancora, i giorni alle cascate sono terminati ed è ora di prendere altri due voli per arrivare in Patagonia.
In aereo la febbre scende sempre, che sia un miracolo?
Giunti in Patagonia però la temperatura torna ad alzarsi e ormai comincio a essere preoccupata; così mi faccio consigliare un buon pediatra e mi reco nella clinica privata di El Calafate.
Un signore dalla faccia tranquilla mi dice che il bambino non ha particolari sintomi, ma che se ha febbre da sette giorni, potrebbe esserci qualcosa sotto.
"Le consiglio di fare gli esami del sangue, delle urine ecc.; sa, siete stati in zone a rischio Dengue (confine con il Brasile). Il cercare di spiegargli che la febbre ce l'ha da prima di andare alle cascate non serve un granché.
Mi spiega che la febbre non è scesa perché le dosi dell'antibiotico che mi hanno prescritto a Iguazu sono sbagliate, il piccolo aveva bisogno di dosi più alte...
Più confusa di prima, e molto più preoccupata (ahhh!! il cuore di mamma) mi fiondo a scrivere una mail alla pediatra in Italia, che mi rassicura dicendo di non fare niente, e di andare da lei appena saremmo rientrati.
Il giorno dopo, non ha più nulla, febbre passata, così com'è venuta.
Rientrati in Italia, lo porto a visitare e si scopre essere una normale influenza del periodo, influenza che lascia a letto molti bambini con febbre alta per una settimana...

Ah non vi ho detto.
Arrivata a El Calafate, la febbre era salita anche a me! Un bel 38 e degli aghi piantati nella gola.
Sono andata in ospedale, e che ospedale! A parte lo scenario incredibile che gli fa da contorno, il servizio è stato ottimo e impeccabile. Mi hanno visitato subito, ordinato i medicinali (giusti!!) e il giorno dopo ero, più o meno a posto!
Costo della prestazione: gratis.

Che dirvi, siamo viaggiatori, il rischio è il nostro mestiere, certo che a volte capitano queste cose tra capo e collo che creano un poca di apprensione.
Vuoi che sei dall'altra parte del mondo, vuoi che la lingua non è proprio quella che mastichi meglio, io penso sempre che sia meglio partire con una buona assicurazione viaggio.
L'Argentina e l'Uruguay si sono dimostrati dei Paesi economici per questo tipo di spese, ma è anche vero che alla fine non abbiamo avuto bisogno di particolari cure. Nonostante tutta la mia preoccupazione ero conscia che in caso la faccenda si fosse aggravata avrei potuto contare sulla mia assicurazione sanitaria.




PIAZZOLA SUL BRENTA E VILLA CONTARINI

by 3:27 PM




In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino e di Cava Bomba nel Parco dei Colli Euganei.


Oggi vi porto a Piazzola sul Brenta e nella sua magnifica Villa Contarini.

Piazzola sul Brenta deve il suo nome al fiume che la attraversa. In questo paesino si sono, in passato, susseguite molte famiglie nobili, che hanno nel corso degli anni costruito e risistemato una villa di unica bellezza. I Contarini prima e i Camerini poi non solo diedero vita ad una delle più grandi ville italiane ma bonificarono e industrializzarono la zona, creando posti di lavoro: negli anni '20 il paese diventò uno dei più industrializzati del Veneto.

Il paesello è piccolo ma conta un sacco di visitatori.

Per gli amanti della natura molti percorsi da fare in bicicletta, a cavallo o a piedi partono dalla cittadina e si diramano lungo il fiume alla scoperta di tutta l'area naturalistica del Brenta.

Per gli amanti dei mercatini, ogni ultima domenica del mese si svolge il Mercatino dell'antiquariato e cose d'altri tempi, uno dei più visitati ed importanti d'Italia. Di sicuro non tornerete a casa a mani vuote, il vintage è dietro l'angolo!

Per gli amanti dei concerti e della buona musica, ogni anno a luglio si tiene una rassegna di concerti con nomi illustri della musica italiana ed estera: il Piazzola Live Festival. Tanto per dire, perché so che non ci credete molto, l'anno scorso sono stata al concerto di Lenny Kravitz, sì, esatto proprio lui. I concerti si svolgono all'aperto, quindi se piove, vi bagnate, ma ne sarà valsa comunque la pena!

Per gli amanti delle fiere, da non perdere quella che si tiene a novembre per San Martino. Un' antica fiera che ricorda quelle di una volta, con bancarelle che si snodano tra le vie del centro, le mostre di artigianato, stand gastronomici e molto altro...da non perdere.



E poi arriva lei a segnarti l'orizzonte. Una villa che toglie il fiato con la sua maestosa grandezza e con la sua unica bellezza. Villa Contarini.
Dal 2005 è di proprietà della Regione Veneto, e ospita convegni e ricevimenti, e si può visitare in ogni suo angolo.
All'interno affreschi si susseguono in opere di rara bellezza commissionate da Camerini a veri artisti locali e non, per dipingere temi religiosi, mitologici e di caccia, ma anche tanti giochi di prospettiva che dovevano servire da svago agli ospiti in villa.
C'è poi la sala della musica, chiamata anche della "chitarra rovesciata" costruita con un vero teatro sonoro che amplifica il suono grazie al controsoffitto costruito come la cassa armonica di una grandissima chitarra.
Ci sono molte altre sale, con i loro segreti e bisbiglii creati dal ricordo di chi ci ha vissuto: la sala da biliardo, di lettura, della caccia e delle villeggiature per dirne alcune...pensate che copre una superficie di circa 6000 mq.



Poi c'è la parte che preferisco: il parco.
Adoro gli spazi aperti, il verde, i boschi con piante secolari ed i laghetti, e tutto questo è racchiuso in un parco superlativo all'interno della villa.
Un parco all'inglese che offre diversi scenari, sentieri, tempietti, un'isolotto sul lago e tanti piccoli animaletti ad abitarlo: tartarughe d'acqua dolce, papere e oche.
Si può entrare anche solo nel parco con un biglietto ed una tariffa differenti rispetto alla visita completa in villa, un buon motivo per fare dei pic nic in un'area totalmente naturale, con una vista che spazia sull'infinito, a due passi dalla città!
Vi ho convinti? Ci vediamo a Piazzola sul Brenta?


Qualche foto...











COSTA REI, LA SARDEGNA CHE ADORO

by 3:50 PM



Ripenso spesso alla Sardegna, alle vacanze trascorse in spiagge meravigliose.

Il nord e il sud, due poli opposti che mostrano le diversità di questa regione.
Ci sono stata quattro volte, non si può non amarla, con il suo profumo di mare, la sabbia calda sotto i piedi, i colori che non devono invidiare nulla a mete esotiche lontane.
Un'ora di volo, o 9 ore di traghetto (nella peggiore delle ipotesi) la separano dal continente e la vita cambia, ci si rilassa, si scopre e si ammira un paesaggio a tratti brullo e magnificamente affascinate.
Vi porto in Costa Rei, la conoscete?
Si trova nella parte sud est della Sardegna, una zona rilassante e selvaggia come piace a me, e il mare, manco a dirlo, è uno spettacolo unico.

Cosa fare in Costa Rei e dintorni? 

Andare a Capo Ferrato.
Si trova nel comune di Muravera e vanta spiagge incredibilmente belle, completamente immerse nella macchia mediterranea, tra i profumi del mirto ed elicriso. Poche persone e spiagge libere da godere, dove l'unico rumore è quello delle onde che si infrangono sugli scogli. Tutte le spiagge sono immerse nella natura, alcune raggiungibili facilmente con una passeggiata di qualche centinaio di metri. Appassionati di snorkelling o di ozio, questo posto fa per voi!



Quando ero giovane...


 Ho scoperto che Cala Pira ha una sabbia finissima con riflessi rosa. Dall'alto è dominata dalla torre. A Cala Pira si arriva costeggiando la meravigliosa strada panoramica che congiunge Costa Rei a Villasimius. Caratteristica della spiaggia è il basso fondale che scende gradatamente, ideale quindi anche per i bambini! Tutto attorno una vegetazione che sembra volersi godere lo spettacolo del mare. Delle sua bellezza si innamorano molte persone, quindi non è facile trovarla deserta.



Cala Pira, un poco affollata, ma non la trovate meravigliosa?

Lo Scoglio di Peppino mi ha incuriosito da quando ho letto il suo nome sulla guida. Si trova nella spiaggia di Santa Giustina, che è caratterizzata da scogli: uno in particolare attrae più degli altri ed è proprio quello di Peppino (non ho ancora capito da cosa derivi il suo nome, se lo sapete ditelo, eh!) che assomiglia, così dicono i sardi, ad una testuggine! La spiaggia è molto ventilata, quindi armatevi di surf, divertitevi tra le onde e godetevi la spiaggia con poca gente (anche ad agosto!).

A Castiadas, precisamente a Cala Sinzias c'è un chiosco in cui tutti dovrebbero andare. Io ci sono stata e a distanza di anni lo ricordo ancora come un posto paradisiaco. La spiaggia bianca, il mare di un turchese incredibile, il sole a picco e un pranzo con vista panoramica tra la brezza marina e i gorgoglii del mare. Il chiosco si chiama Tamatete e ve ne innamorerete, anche per la tranquillità.
In questa spiaggia si possono noleggiare gommoni e fare attività subacquea...serve altro?

Da Villasimius parte una barca a vela che vi farà navigare in acque splendide lungo la costa per arrivare poi alla Spiaggia di Notteri in Costa Rei. Mi spiace per chi soffre il mar di mare ma questa è stata per me un' esperienza bellissima, con tuffi e nuotate in acque di un colore unico tra pesci coloratissimi e un paesaggio che visto dal mare, beh è tutta un'altra cosa.
Dire che la spiaggia di Notteri è semplicemente bella non rende l'idea. La sabbia sembra talco impalpabile e il mare, ah il mare rapisce sempre. Ricordo che era affollatissima, ma non per questo invivibile, la bellezza ha prevalso anche questa volta!
Dietro la spiaggia si trova uno stagno separato dal mare da una piccola lingua di sabbia. Proprio lì i fenicotteri hanno deciso di farci la loro casetta per il periodo invernale, d'estate infatti il caldo fa evaporare tutta l'acqua.



Cullata dal mare


Informazioni utili
Io ci sono stata in agosto ma è indubbio che i mesi migliori siano giugno, luglio e settembre.
Ho soggiornato in un appartamento all'interno del residence Le Mimose a Muravera, immerso nel verde a 500 m dal mare.
Traghetti per la Sardegna partono da Genova, Livorno, Piombino, Civitavecchia e Napoli, io sono arrivata ad Arbatax con un viaggio notturno, in attesa dell'alba vista mare.



Cosa pensate? Non potrebbe essere la vostra prossima meta?  



PARCO MATILDICO, DOVE IMMERGERSI NELLA NATURA

by 2:04 PM




Immerso tra le colline Emiliane, a circa a venti chilometri da Reggio Emilia c'è un parco.
Si tratta del Parco Matildico e prende il nome da Matilde di Canossa che viveva nel castello che un tempo dominava la valle e del quale purtroppo non è rimasto più nulla.

Un parco che sembra una favola, di quelli che riescono a trasportare indietro negli anni, un'oasi di pace dove staccare la spina e immergersi nella natura.
Un Parco dove giocare, divertirsi, e riposare, mentre i bambini scorrazzano tranquilli e gli adulti si cimentano in attività ludiche.
Eh sì, anche noi adulti amiamo giocare e divertirci.
E questo parco offre tutto quello di cui si ha bisogno!

Una giornata per rigenerarsi, ma non solo; il Parco dà la possibilità di passare qualche giorno tra passeggiate, animali liberi e tanto verde, in confortevoli cottage in legno, dove l'unico rumore che si può sentire è quello della natura.

C'è un laghetto color smeraldo circondato da un boschetto. Si può prendere la canoa, la pagaia e remare. Anche i bambini con il loro piccolo remo possono contribuire all'esplorazione dello specchio d'acqua, tra carpe giganti e schizzi che fanno divertire. Non è facile, io mi faccio ridere da sola, la mia propensione per tutto ciò che assomiglia all'attività fisica è imbarazzante; tuttavia mi sono divertita un sacco!



C'è un ponte sospeso, uno di quei meravigliosi ponti che per passarli non devi soffrire di vertigini e non devi aver paura, un ponte per coraggiosi, e chi meglio di un bambino ha coraggio da vendere? Tutto traballa, e sotto si vede il laghetto verde, e così, passo dopo passo, ondeggiando si arriva all'altro capo, sani e salvi.
Non ridete vi prego, non enfatizzo troppo, mettetevi nei panni di un bambino: tutto questo è pura avventura!



I percorsi acrobatici aerei io li adoro. Nel senso che sono un'invenzione pazzesca. Voglio dire, camminare tra gli alberi sospesi da terra non è una cosa del tutto usuale. Ci si imbraga, si fa un piccolo briefing per imparare a non cadere giù e ci si lancia in percorsi adrenalinici.
Ce ne sono di vari tipi: per bambini, e devo aggiungere bellissimi, e anche per adulti, che necessitano di coraggio e spirito di avventura.




Ci sono anche molte altre cose da fare e momenti da passare in perfetto relax, alla scoperta del territorio. Il Parco ha ben tre chilometri di percorsi nel verde, tra laghetti e sorgenti naturali. Le passeggiate sono adatte a tutte le età ed alcune praticabili anche con il passeggino.
Il percorso botanico dà la possibilità di ammirare le piante che crescono e fioriscono in base al periodo dell'anno; c'e anche un orto botanico che racchiude 150 specie di piante officinali e medicinali.
Il museo della civiltà contadina con un'esposizione di attrezzi di cui abbiamo dimenticato il nome e l'uso: è sempre bello riportare la memoria indietro nel tempo e raccontare ai bambini come si viveva un bel po' di anni fa.
Anche questa è una scuola di vita.

E non dimenticate la fattoria didattica. Per un bambino è un mondo di scoperte e meraviglie, tra animali da conoscere e toccare, dove instaurare un rapporto che insegnerà loro il rispetto per ciò che li circonda.







Molte aree gioco intratterranno i piccoli mentre i grandi potranno preparare un bel pic nic nelle aree attrezzate. Scivoli, altalene e giochi con la sabbia sapranno accendere la loro fantasia, in un contesto meraviglioso. I prati diventeranno dei campi per rincorrersi e gli alberi nascondigli per cercarsi...

Siete pronti a partire?
Ecco il sito del parco per avere qualche altra informazione: parcomatildico.com



VENEZIA IN UN FREDDO POMERIGGIO - PICTURE POST-

by 5:40 PM
Venezia lontana dal caos, dalle voci che intasano l'atmosfera.
Quelle voci e quegli schiamazzi che a volte infastidiscono, rendono ruvido un quadro fatto di lisce pennellate...
Venezia in un freddo pomeriggio è così...
Silenziosa, con l'armonia del giorno che ti accompagna passo dopo passo.
Con poche persone, che leggere passano quasi inosservate.
Con le luci che si accendono per illuminare quanto di più romantico e nascosto c'è dietro ad ogni angolo.




























Un pomeriggio per Venezia a passo molto lento è uno dei tour organizzati da slowvenice.

CAVA BOMBA, UN MUSEO ESPLOSIVO

by 11:48 AM



In 20 Km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino.

Oggi vi porto a Cinto Euganeo, esattamente al Museo di Cava Bomba.
[In realtà ho sforato un poco con i km, ma non ditelo a nessuno.]
Cinto Euganeo si trova a sud ovest di Padova, nel parco dei Colli Euganei.
E proprio in questo piccolo paesino sorge il Museo di geologia e paleontologia, dove una volta c'era una fornace (del 1800 circa) che produceva calce viva. La fornace si serviva di una sorgente d'acqua nelle vicinanze chiamata Bomba, da cui il nome della cava.
Rimangono ancora i binari e le rotaie sulle quali veniva trasportata dalla cava alla fornace la roccia calcarea.



I resti dell'antica fornace

Negli anni settanta nella cava furono rinvenuti resti di fossili dell'era del Cretaceo Superiore. Alcuni ricercatori di minerali e appassionati naturalisti mentre scalavano il Monte Cinto trovarono alcuni resti di pesci fossili. Una scoperta molto importante. Da questi ritrovamenti nasce il Museo che racchiude il mondo che è vissuto prima di noi. Un percorso diviso in tre sezioni espone la geologia dei Colli Euganei, la mineralogia, e una collezione di pietre.

Una divertente avventura per i bambini, ma anche per chi come me è affascinata dai resti fossili che aggiungono tasselli alla storia lontana della nascita dei tempi...



Nel parco esterno invece oltre a poter cercare fossili nella cava si possono ammirare, bistrattare, e toccare con mano delle ricostruzioni di dinosauri.



La cava con le ricostruzioni dei dinosauri

Cava Bomba è una location ideale per un pic nic o per una semplice passeggiata in mezzo ai Colli. Infatti dalla cava parte il sentiero che in circa un'oretta (andando piano piano eh!) vi porta in cima al monte Cinto, dove potrete scoprire il Covo dei Briganti e ammirare lo spettacolare Monte Lozzo.

Siete curiosi?
Beh, non vi resta che organizzare, cominciate a preparare il cestino per il pic nic, che le belle giornate stanno per arrivare: io, con Milly di Bimbi e Viaggi, mi sono divertita un sacco!







Foto di repertorio. Il Monte Lozzo visto dal covo dei briganti.















Powered by Blogger.